Scioperi? L’80% allunga il weekend

Su 22 agitazioni nazionali, quasi tutte sono state convocate il lunedì o il venerdì

Scioperi? L’80% allunga il weekend
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Nel solo 2025 le sigle sindacali, tra cui la Cgil, hanno organizzato ventidue scioperi generali di cui sette annunciati tra novembre e dicembre. Ad annunciare questa cifra che fa riflettere (si tratta di quasi due scioperi generali al mese) è la Lega che in una nota spiega come le forme più radicali di protesta, ovvero diciassette su ventidue pari a quasi l’80%, siano avvenute di venerdì o di lunedì mentre i restanti di sabato o nei giorni festivi. «Maurizio Landini nega che voglia organizzarsi il weekend lungo - spiega il comunicato di via Bellerio - ci dica perché la difesa dei lavoratori non è mai in agenda, per esempio, in qualche mercoledì feriale. Chiediamo rispetto per milioni di cittadini italiani ostaggio di qualche sindacalista festaiolo, viziato e capriccioso». Scorrendo l’elenco delle motivazioni degli scioperi emerge come spesso siano indetti su temi che hanno poco o nulla a che fare con le esigenze dei lavoratori come nel caso dell’agitazione del 22 settembre indetta dall’Usb a sostegno della Global Sumud Flotilla verso Gaza.
Il 3 ottobre Usb, Cgil, Cobas, Sgb e Cub hanno invece proclamato una mobilitazione dopo che Israele ha intercettato le barche della Flotilla. Se si allarga l’analisi agli scioperi e alle agitazioni sindacali settoriali o locali il quadro è impressionante. Secondo i dati della Commissione di Garanzia per gli Scioperi nel 2024 sono stati 1.603 gli scioperi proclamati, 981 revocati, per un totale di 622 mobilitazioni, un po' più di una e mezzo al giorno o 51 al mese. Il 2024 è stato un anno record con un aumento rispetto al 2023 quando ne erano stati proclamati 1.647, revocati 1.064, per un totale di 583, circa 48 al mese). Lo scorso anno il settore con più proteste è stato il Trasporto pubblico locale in cui ci sono state 242 proclamazioni con 171 davvero effettuati.
Anche il 2025 è stato un anno particolarmente movimentato, basti pensare che nel solo mese di novembre ci si attende almeno 15-20 agitazioni tra cui alcune già avvenute come il 5 novembre (nazionale medici Snami), il 6 novembre (farmacie private), il 7 novembre (trasporto pubblico locale a Milano, Palermo, Latina).
Nei prossimi giorni sono attesi scioperi l’11-12 novembre (24 ore merci SBB Cargo Piemonte); il 14 novembre (aereo Volotea/EasyJet, giustizia amministrativa); il 16 novembre (Trenord Lombardia) mentre il 28 novembre ci sarà un nuovo sciopero generale di 24 ore inclusi treni/autostrade.
Ciò che colpisce è il paragone tra il numero di scioperi avvenuti da quando governa il centrodestra rispetto ai precedenti esecutivi. Basti pensare che durante il governo Monti la Cgil aveva indetto quattro scioperi generali, con Gentiloni ci fu una sola mobilitazione nazionale così come con Draghi.
Impossibile perciò non pensare quanto dichiarato dal vicepremier Antonio Tajani secondo cui quello della Cgil «è uno sciopero politico che il sindacato, l'unico, organizza rompendo l'unità sindacale». Tajani ha poi aggiunto: «Forse Landini può essere che abbia delle mire politiche, che voglia fare il leader della sinistra. Legittimo. Io faccio solo un'analisi politica».


Come se già non bastassero i numerosi scioperi avvenuti nel corso dell’anno, gli italiani saranno ostaggio di due nuove mobilitazioni generali nei prossimi giorni. Il primo annunciato per venerdì 28 novembre contro la manovra, il secondo proclamato dalla Cgil, sempre contro la manovra, venerdì 12 dicembre.
Quando governa la destra ogni scusa è buona per scendere in piazza.

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