Massimo Restelli
da Milano
Banca Intesa, Mediobanca, Capitalia, Generali: in Piazza Affari prosegue il gran ballo del credito. Ricostruzioni, dossier di aggregazioni e voci di fusioni che si rincorrono da settimane ma che hanno ricevuto ulteriore impulso dallapertura del Crédit Agricole allo sviluppo italiano di Banca Intesa. A interpretare i desiderata del colosso francese grande azionista di Intesa (18% del capitale), è stato ieri Les Echos. Indiscrezioni che correggono la linea di chiusura in un primo momento trapelata, accreditando la disponibilità della Banque verte a sostenere la fusione di Intesa con un altro istituto dello Stivale. A fronte di un eventuale aumento di capitale, lAgricole sarebbe pronta a investire fino a 3-3,5 miliardi per non perdere la presa su Intesa (più 0,17% a 4,8 euro in Piazza Affari), specifica il quotidiano transalpino tornando a citare come promessi sposi Monte dei Paschi o Capitalia.
Rocca Salimbeni, che compare anche in uno studio da giorni sul tavolo dellamministratore delegato di Intesa Corrado Passera, ha chiuso la seduta in rialzo dell1% ma maggiore è stato il pressing sullistituto capitolino (più 2,89%). Uno sprint dovuto alla scommessa che il probabile disimpegno di Pirelli e Abn Amro (concentrata su Antonveneta) induca Capitalia a cercare un partner. Cui portare in dote un bilancio 2005 dal quale gli analisti si attendono profitti pari a un miliardo (il consiglio è giovedì) e uno scrigno di partecipazioni dove brilla Mediobanca (8,4%). Abbastanza per spingere ai massimi storici Piazzetta Cuccia (più 4,31%, più 13% in un mese), da sempre considerata il crocevia per governare Generali (più 1%). Vittorio Merloni ha già espresso la disponibilità a salire ma tra gli attori del riassetto del patto di Capitalia, alcuni intravedono Fininvest e Mediolanum (più 2,2%).
Mentre si continua a speculare sui passi del Sanpaolo (più 0,39%), il walzer di prede e predatori ha però coinvolto anche i gruppi minori. A partire dalla Banca Popolare di Spoleto, incapace di fare prezzo malgrado Monte dei Paschi abbia smentito lintenzione di promuovere unofferta. A tenere banco nel credito cooperativo è tuttavia il destino di Popolare di Intra (più 4,6%; più 12% in due sedute), il cui controllo è conteso da nove banche: tanto che ieri è passato di mano il 4,6% del capitale. Tutti i progetti sono giunti nelle mani del vicepresidente Ernesto Paolillo che domani inviterà il consiglio di amministrazione ad affidare a Mediobanca lonere di renderli paragonabili. Se la popolare Etruria si è limitata ad apprezzare il modello di «autonomia condivisa» ricercato da Intra senza formalizzare unofferta economica, i percorsi tracciati dalle altre pretendenti appaiono infatti diversi.
A partire dalla Popolare di Vicenza che forte del 5% già raccolto propone unofferta in contanti (ma i soci di Intra potranno reinvestire la metà di quanto percepito tramite un aumento di capitale riservato) e dalla Bper.
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