«Le banche devono crescere senza protezioni»

«Le norme europee sull’Opa vanno migliorate»

Gian Battista Bozzo

nostro inviato a Cagliari

Mario Draghi chiede ai banchieri italiani, riuniti in Sardegna all’assemblea annuale degli operatori finanziari, di evitare che «personalismi e campanile siano d’ostacolo al processo di consolidamento» del sistema bancario nazionale. Un invito che il governatore di Bankitalia, alla sua prima uscita pubblica, inserisce a braccio nella relazione, più stringata rispetto agli interventi del suo predecessore e molto centrata sui mercati finanziari e la loro regolamentazione. Secondo Draghi, le banche italiane devono crescere, ma la strada del rafforzamento non passa di sicuro per il neo-protezionismo: «Questa involuzione - afferma con forza - deve essere evitata».
Certo, la normativa europea attuale non aiuta. La direttiva sull’Opa, che prevede un livello minimo di armonizzazione fra le leggi nazionali, lascia ai governi la decisione sulla maggiore o minore contendibilità degli assetti proprietari delle aziende e delle banche. «Questa situazione è insoddisfacente» perché, spiega il governatore, le operazioni cross border potrebbero essere decise sulla base non della convenienza industriale e finanziaria, ma per convenienza normativa. Così, Draghi auspica che la «parità regolamentare ritrovi rapidamente l’interesse dei capi di Stato e di governo e dei ministri finanziari nelle loro deliberazioni collettive».
È invece assente, nella relazione, ogni accenno alla modifica della legge italiana sull’Opa, la «legge Draghi». Manca qualsiasi riferimento alla possibilità di ripercussioni a vicende - una per tutte quella che coinvolge l’Enel e la Suez - che hanno visto atteggiamenti protezionistici da parte di autorità straniere, segnatamente quelle francesi. Draghi crede nel mercato, e nelle regole. Crede nell’istituto centrale che guida da pochi mesi: «Il Paese e tutti noi - dice - siamo fortunati ad avere un’istituzione come la Banca d’Italia». Accenni che valgono a Draghi le congratulazioni telefoniche di Carlo Azeglio Ciampi. E quelle, affettuosamente ironiche, dell’ex presidente Francesco Cossiga: «Bella grana che ti sei preso»!
Il governatore promuove la legge di tutela del risparmio, in quanto «rafforza i presidi a salvaguardia degli investitori». Nel nuovo quadro normativo, Bankitalia conferma la propria disponibilità alla piena collaborazione con la Consob nelle funzioni di vigilanza. «Una gestione efficiente del risparmio nazionale - afferma il governatore - rappresenta una sfida competitiva e un’occasione di crescita tanto per il sistema economico nel suo complesso, quanto per gli intermediari finanziari». Il settore azionario è «ancora frammentato». Un consolidamento delle Borse nazionali in strutture federative favorirebbe la concentrazione degli scambi, e potrebbe assicurare alla imprese meno grandi le condizioni di liquidità più favorevoli.

«La Borsa italiana deve raccogliere la sfida e adattarsi al nuovo contesto», spiega Draghi aggiungendo che la facilità d’accesso delle nostre imprese e dei nostri intermediari ai mercati europei deve essere l’obiettivo più importante. Un invito che il presidente della Borsa italiana Angelo Tantazzi giudica «importante».

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