A partire da oggi, le famiglie italiane hanno un nuovo strumento per scegliere il conto corrente più adatto a ciascuna di loro: l'indicatore sintetico di costo. L'Isc riassume infatti il costo indicativo annuo del conto corrente sommando le spese annuali, fisse e variabili, del conto corrente modellate su sei profili-tipo di utilizzo: giovani (164 operazioni all'anno); famiglie con bassa operatività (201); famiglie con media operatività (228); famiglie con elevata operatività (253); pensionati con bassa operatività (124); pensionati con media operatività (189).
Gli italiani, spiega PattiChiari, potranno così scegliere il conto più conveniente in quattro passaggi: identificare il profilo maggiormente rispondente al proprio tra i sei previsti; richiedere i fogli informativi; verificare che i conti correnti siano adatti per il proprio utilizzo; confrontare l'Isc per cercare quello più conveniente.
Attenzione però, la scelta del conto corrente in base esclusivamente al costo non permette di tenere conto della qualità dei servizi offerti. I conti correnti, infatti, non sono tutti uguali. L'Isc esprime inoltre una spesa indicativa, poiché è calcolata su profili tipo di utilizzo, che può differire dal costo effettivamente sostenuto a fine anno. Le ragioni possono essere molte come, per esempio, un diverso utilizzo del servizio. Alla fine di ogni anno è quindi sempre opportuno che il correntista confronti il prezzo effettivo sostenuto per il conto corrente, e riportato nell'estratto conto, con l'Isc, riportato nel documento di sintesi.
Una differenza significativa può voler dire che quel conto non è il più adatto al cliente. In questo caso è quindi importante andare in banca per informarsi sulla possibilità di cambiarlo.
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