
Lo stile non cambia. Anche nelle modalità in cui si dovrà svolgere l'assemblea del 21 agosto, il management di Mediobanca, in aperto contrasto con la volontà dei grandi azionisti, impone le sue forzature per provare a ridurre i rischi di insuccesso di fronte alla prospettiva di perdere la sfida. Così l'adunanza dei soci, che all'ordine del giorno ha l'ok all'Ops su Banca Generali, si terrà a porte chiuse mentre il voto potrà essere espresso unicamente tramite il rappresentante designato, il notaio Dario Trevisan. La partecipazione degli amministratori, dei sindaci, dei rappresentanti della società di revisione e del rappresentante designato potrà avvenire in collegamento da remoto. È quanto emerge dall'avviso di convocazione pubblicato sul sito della banca che, onde rendere ancora più esclusivo l'evento, inibisce l'accesso alle informazioni sui contenuti dell'assemblea a chi non è azionista con l'ipocrita motivazione che l'istituto si trova in condizioni di passivity rule.
Nel frattempo si è appreso che al 31 luglio BlackRock si è rafforzato nel capitale di Piazzetta Cuccia. Il fondo Usa ha infatti comunicato alla Consob di disporre di una partecipazione del 5,059% a fronte del 3,518% dichiarato sul sito della banca e del 4,23% depositato nell'assemblea di ottobre 2024. La quota è detenuta indirettamente attraverso 15 società controllate e comprende uno 0,077% potenziale e uno 0,386% in posizioni lunghe. Nell'assemblea di Mps dell'aprile scorso BlackRock aveva votato contro l'aumento di capitale al servizio dell'Ops su Piazzetta Cuccia, va però segnalato che la quota di capitale rappresentata in quell'occasione non superava lo 0,4%. Sempre il 31 luglio Mediobanca, a seguito dell'annullamento delle azioni proprie (quindi senza voto) dopo il buyback, ha dichiarato di essere scesa allo 0,85% del capitale dal 3,046 percento.
Intanto, gettano un'ombra inquietante sull'assemblea del 21 le rivelazioni del quotidiano La Stampa sui rapporti tra Mediobanca e Generali che hanno preceduto la nomina del cda della compagnia triestina ad aprile.
In particolare, sotto i riflettori della Consob sarebbe finito l'incontro (o gli incontri) tra il consigliere Lorenzo Pellicioli (in foto), il ceo della compagnia Philippe Donnet e il ceo di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, sul tema Banca Generali prima che Pellicioli e Donnet fossero nominati nel cda triestino e quindi prima che, appena cinque giorni dopo il loro insediamento, Mediobanca annunciasse l'Ops su Banca Generali. Un sospetto che ha aleggiato fin da subito, ma che era stato sempre smentito dai portavoce delle due società. Ma la Consob non ha proprio nulla da dire in proposito?