Alla festa di Atreju interviene il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Uno dei temi di cui parla è la gestione dell'immigrazione, con lo sforzo del governo per disciplinarla, evitando quegli assalti che, negli ultimi anni, hanno prodotto solo problemi al nostro Paese.
Un fenomeno complesso da gestire
"La gestione del fenomeno migratorio - ha detto il ministro - continua a essere complessa perché i Paesi democratici, giustamente, in base ai principi che nascono dalla Convenzione di Ginevra, sono tenuti a dare ospitalità da chi scappa dalle guerre, da situazioni di persecuzione, ma nello stesso tempo sono tenuti a controllare pure i confini ma anche la difesa dei confini. L'evoluzione di queste due esigenze ha fatto sì che il controllo dei confini diventasse secondario". Piantedosi punta il dito contro ciò che troppe volte si è visto in passato: "Lampedusa era la fotografia dell'ipocrisia che circolava sul tema dell'immigrazione. Un certo culturame immigrazionista era per le porte aperte a chiunque indiscriminatamente, ma poi dal molo in poi non era più un problema di nessuno, quindi i migranti venivano abbandonati a se stessi. Noi siamo ripartiti dall'accoglienza a Lampedusa".
Stop alle sentenze fantasiose
Il capo del Viminale osserva che con i nuovi regolamenti Ue in tema di migranti "non assisteremo presumibilmente, almeno non dovremmo più assistere, in maniera del tutto impunita a sentenze fantasiose, che in qualche modo riconosceranno l'esigenza di proteggere le persone anche magari per il fatto che queste dichiarano all'ingresso di essere preoccupate che il papà le ha sgridate in qualche modo, sto raccontando cose reali, e quindi hanno paura di ritornare indietro per non incorrere nei propri genitori".
L'accordo coi Paesi sicuri
Piantedosi spiega che "con questi regolamenti noi ci candidiamo realisticamente a fare in 28 giorni, un mese, quello che statisticamente avviene in anni. Già solo questo rende incomprensibile l'opposizione pregiudiziale di chi si oppone perché noi non stiamo dicendo che mettiamo in discussione i canoni fondamentali del diritto d'asilo, ma diciamo è opportuno che queste cose vangano verificati in tempi utili per fare in modo che queste persone non utilizzino il nobile strumento del diritto d'asilo per fare in maniera strumentale ingresso nei paesi europei e poi confondersi".
"Con Brunner cambio di passo in Europa"
"Ringrazio il commissario europeo Brunner perché dal momento dell'assunzione del suo incarico c'è stato un cambio di passo in Europa", ha aggiunto il ministro.
"La fortuna dell'Italia è stata quella di avere una sponda nella Commissione europea e in Brunner su questi temi: sin dal suo insediamento ci siamo subito intesi sui filoni da condividere nelle politiche europee di contrasto all'immigrazione irregolare e uno dei primi obiettivi che ha indicato è stato di arrivare in qualche modo alla definizione di un quadro regolatorio e quindi all'approvazione di questi regolamenti che sono venuti a compimento la scorsa settimana".