La riscossa siglata Mps

Il percorso di privatizzazione non è ancora avvenuto nella sua completezza. Siamo sulla buona strada ma, come mi piace dire, manca da compiere l'ultimo miglio

La riscossa siglata Mps
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Monte dei Paschi di Siena, la più antica banca italiana, vive la stagione dell'ottimo raccolto. È tornata a essere una protagonista sul mercato, anche con una certa intraprendenza certificata dal suo tentativo di scalata a Mediobanca. È in corso, infatti, la sua Ops (Offerta Pubblica di Scambio) e alla fine della prima settimana di settembre avremo un quadro più esauriente dell'operazione. In attesa di conoscere il destino di piazzetta Cuccia e quindi il nuovo posizionamento di Mps nella partita piuttosto complicata del risiko bancario, è opportuna una breve riflessione su come una realtà in grandi e pesanti difficoltà come l'istituto senese sia riuscita a risalire la corrente. In anni poi non proprio così lontani Mps era l'istituto più esposto nella relazione con il partito maggioritario della sinistra. Tale contaminazione non poteva che produrre effetti controproducenti alle dinamiche classiche che una banca, per definizione, deve avere. E così più che performance Palazzo Salimbeni produceva conti precari e gestioni a dir poco opache su cui lo Stato veniva puntualmente chiamato per tamponare falle sempre più vistose. Situazioni sinistre, insomma. Le cose, evidentemente, non potevano proseguire in quel modo sconnesso, pena il fallimento. E così vi è stata una drastica ristrutturazione, il partito di riferimento è stato messo alla porta, si è avviato un saggio processo di privatizzazione per sganciare Mps dall'influenza dello Stato (influenza intesa nel significato più ampio possibile). Adesso il Tesoro, pur rimanendo il maggiore azionista, detiene l'11,7% del capitale sociale. Perciò, il percorso di privatizzazione non è ancora avvenuto nella sua completezza. Siamo sulla buona strada ma, come mi piace dire, manca da compiere l'ultimo miglio.

È fondamentale che ciò avvenga con una certa celerità in modo che Mps possa agire sul mercato affidandosi solo alla buona condizione delle sue gambe. E che si possa finalmente accertare una privatizzazione chiara e totale. Una rarità nel Belpaese troppo abituato alla logica delle privatizzazioni parziali.

www.pompeolocatelli.it

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