Banco Popolare Dividendo in forse

Il Banco Popolare ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto di 522 milioni in calo del 6,1% rispetto a un anno prima, ma in crescita del 15% su basi normalizzate, cioè senza componenti non ricorrenti e risultato netto finanziario. Lehman è costata 31 milioni di svalutazioni, l’Islanda 59.
Lo spaccato dei ricavi vede un margine di interesse in crescita del 15,9% a 1,84 miliardi, e commissioni nette in calo a 822,1 milioni dai 916,1 milioni di un anno prima. La stima proforma sui dati al 30 settembre dei «ratios patrimoniali» vede un Core Tier 1 tra il 6 e il 6,5% e un Tier 1 tra il 7,5% e l’8%. Il range prevede, ai due estremi l’ipotesi di lasciare la cedola invariata (0,6 euro) rispetto allo scorso anno e quella di non pagare alcun dividendo. «C’è un equilibrio tra le probabilità per i due estremi e tutte le possibilità nel mezzo. Decideremo sul dividendo considerando la nostra situazione sull’intero anno, quindi anche sul quarto trimestre», ha spiegato l’ad Fabio Innocenzi. Il gruppo ha deciso di alzare i propri obiettivi di patrimonializzazione portando quello sul Core Tier 1 al 7% dal precedente 6-6,5% e quello sul Tier 1 all’8% dal 7,5%.

Il board ha poi deciso alcune modifiche organizzative e societarie che prevedono tra le altre cose la riduzione delle banche commerciali sul territorio da 8 a 5, tutelando i brand locali delle realtà che verranno incorporate.

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