I parenti di Luigi DAndrea e Renato Barborini, uccisi a Dalmine (Bergamo) nel 1977 alletà di 32 e 27 anni dalla banda di Renato Vallanzasca, hanno espresso la loro indignazione per Il fiore del male, il film che Michele Placido sta girando sulla storia del Bel René e che vede come protagonista Kim Rossi Stuart. Le loro amare dichiarazioni sono pubblicate sullultimo numero del settimanale Oggi. «Quando ha saputo del film su Vallanzasca - dice Alberto Barborini, fratello di Renato - mia madre è crollata, non smette di piangere e ripete che lo stanno ammazzando unaltra volta».
«Quando ho visto le foto di Vallanzasca sul set a fianco di Placido che dava suggerimenti, mi è scoppiata una bomba nel cuore: raccontare quei crimini partendo dalla sua prospettiva significa tradire la storia e rinnegare la verità», prosegue il parente della vittima. Aggiunge Gabriella Vitali, vedova di Luigi DAndrea: «Quella di Placido è una scelta vergognosa e deplorevole. Perché non ha chiesto alle mie figlie, che senza colpa si sono trovate la vita distrutta, che cosa pensano di Vallanzasca?».
Sul film di Placido la signora Vitali era già intervenuta nei giorni scorsi, in occasione del trentatreesimo lanniversario del duplice omicidio di Dalmine. E aveva detto: «È un errore fare un film su un personaggio che sta scontando 260 anni di carcere per rapine, sequestri e omicidi: dovrebbe pagare i suoi debiti circondato dal silenzio, invece viene messo sotto i riflettori».
Quindi, come sempre, da una parte cè la libertà di pensiero e di creazione artistica e dallaltra il dolore dei familiari delle vittime degli assassini ai quali i media danno spazio direttamente o indirettamente.
Il bandito sul set I familiari delle vittime: siamo indignati
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