da Milano
Banca dItalia è preoccupata per la salute finanziaria delle famiglie italiane. A denunciare «segnali di difficoltà» con rischi di «sovraindebitamento e ricorso allusura», è stata Anna Maria Tarantola, direttore centrale per la vigilanza creditizia e finanziaria, alla giornata di studio su indebitamento di famiglie e imprese in Italia. Dai dati dellistituto guidato da Mario Draghi emerge che in 10 anni i debiti delle famiglie (mutui ipotecari compresi) sono raddoppiati passando da una media di 60mila euro a 120mila euro. Il volume totale dellesposizione dei nuclei familiari della penisola è passato dai 316 miliardi del 1995 ai 654 miliardi del 2006. Lammontare «si mantiene in media ancora contenuto rispetto al confronto internazionale», dice lo studio di Bankitalia. Ma i rischi esistono. E per ridurli Anna Maria Tarantola ha chiarito le linee di intervento della banca centrale: da un lato bisogna «rendere più agevole laccesso al credito delle fasce più deboli». Dallaltro via Nazionale lancia una sorta di appello alle banche: lotta senza quartiere agli strozzini e prudenza nel concedere prestiti che, per condizioni e ammontare, non sono restituibili.
Lobiettivo, dice Anna Maria Tarantola, è quello di «aumentare la consapevolezza dei soggetti che richiedono credito sulla propria complessiva situazione finanziaria al fine di ridurre la domanda di prestiti connessi a un impegno finanziario non sostenibile; contrastare lattività degli usurai negando loro laccesso ai meccanismi del sistema bancario attraverso la segnalazione delle operazioni sospette».
Che la corsa dellindebitamento inizi a diventare un problema è del resto testimoniato dallattenzione dedicata al fenomeno. Due giorni fa, lufficio studi della Cgia di Mestre ha presentato una ricerca in cui si sottolineava laumento delle denunce per usura, cresciute praticamente in parallelo allaumento dei debiti personali. Solo negli ultimi cinque anni lesposizione debitoria delle famiglie italiane è aumentata dell81,5%. Tra il 2000 e il 2006 le denunce per usura sono passate, invece, da 852 a 1.135. La Cgia (associazione artigiani) di Mestre stima il giro daffari dellusura tra i 15 e i 20 miliardi di euro lanno.
Quanto al periodo più recente fa testo la ricerca presentata, alla presenza dello stesso Draghi, nel corso della giornata del risparmio, il 31 ottobre scorso.
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