Bankitalia Sugli stipendi trasparenza in assemblea

Operazione trasparenza sulle remunerazioni degli executive bancari. In una circolare di vigilanza, firmata dal nuovo responsabile Stefano Mieli, la Banca d’Italia precisa che le banche dovranno fornire, in assemblea, informazioni ai soci sulle politiche di remunerazione e incentivazione «in modo disaggregato per ruolo e funzioni», con «un’indicazione della componente fissa e variabile», nonchè «la ripartizione tra compensi basati su strumenti finanziari (per esempio, le stock option) e i premi monetari collegati alle performance». Insomma, niente più dati cumulativi. Le assemblee dovranno essere messe al corrente di quanto ciascuna banca garantisce - in cifra fissa e variabile - ai vertici e ai principali dirigenti. La circolare di via Nazionale chiarisce che la nuova normativa sul governo societario entrerà in vigore «improrogabilmente» il 30 giugno prossimo. Entro quella data le banche dovranno adeguare l’assetto organizzativo e di governance. In assemblea dovranno essere indicati «i criteri prescelti nella definizione delle politiche remunerative», e dovranno essere fornite ai soci informazioni statistiche sulle dinamiche retributive, anche in relazione alle tendenze di settore. La disciplina dovrebbe essere estesa, chiede Bankitalia, anche alle controllate estere dei gruppi italiani.

Secondo il presidente dell’Associazione bancaria, Corrado Faissola, è necessario che per gli emolumenti dei manager vengano introdotti «limiti e parametri di riferimento fissi, certi, comprensibili: se il contratto dei dirigenti prevede una retribuzione media 100, chi guadagna di più in azienda dovrebbe avere un moltiplicatore di questo cento». Faissola invita quindi i politici a guardare alle retribuzioni non solo nelle banche, ma anche nell’industria.

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