Visto che qui si parla di danza, una è la perfetta tanguera, e laltra una sofisticata etoile. Tutte due presentatrici, tutte due ex cantanti non memorabili (Dolceamaro della tanguera e la cover di Da ya think Im sexy incisa dallaltra se la giocano alla pari), attrici così così, presenze costanti da trentanni, una così turbolenta e sanguigna (fidanzata, tra gli altri, di Vasco Rossi ma anche di Memo Remigi), laltra mater familias in dote allingegner Angelo Donati. Più abbonata alle discese ardite e alle risalite la prima, aziendalista laltra sia a Mediaset che, da ventun anni di fila, alla Rai. Oltretutto, a dividerle cè che una è assuefatta ai tempi, oggi è così domani vedremo. Laltra sarà per sempre il volto meritocratico di Giochi senza frontiere di fianco a Ettore Andenna e neppure il transito a Laltra domenica di Renzo Arbore le ha scalfito lausterità upper class. Una, già proprio Barbara DUrso, è il tacco quindici della tv, diciamo la Louboutin della tv generalista anche quando, come ieri alle 18.12, legge davanti alla telecamera un annuncio marziale sul destino di un programma. Laltra, Milly Carlucci lavete capito, è la ballerina nel senso della scarpa da ballo anche se, per gradire, preferisce un paio di decollete che lasciano in mostra il dorso nervoso del piede. La terrestre mattanza le contrappone adesso nella disfida di Barletta tra Baila e Ballando con le stelle, fortissimamente voluta dalletoile e fortissimamente subìta dalla tanguera. Però, dai, due tipine così sono nate per contrapporsi stile Beatles e Rolling Stones o tipo reality e talent show, la quotidianità e il sogno, limprovvisazione e il progetto, insomma due facce della stessa tv. Reality Barbara con una «salida basica» declinata in forma televisiva, ad esempio quando annuncia esclusive a Pomeriggio 5, ti prende la pancia, sovvertendo tutto, anche la grammatica, pur di tenerti lì, davanti al video e guai se ti muovi. Laltra, Talent Milly, non sgarra neanche volendo, resiste a maratone che sfiancherebbero qualsiasi Dorando Pietri del piccolo schermo e, avessero potuto, gli Asburgo lavrebbero chiamata a scandire le feste (anche quelle da ballo, sì) in quella meraviglia di Hofburg. La tanguera è tuttaltro. Quandè in onda, lei, napoletana per sempre, esagera, amplifica, fa arrabbiare anche a volume spento perché basta solo seguire la sua mimica teatrale in senso vesuviano, tendenza Casa Cupiello quando parla di drammi o S'è 'nfuocato o sole quando la notizia è fru fru tipo lamorazzo del grandefratellino di turno. Invece Talent Milly conserva ancora adesso limprinting del liceo classico Mamiani di Roma ed è partita nella vita da campionessa di pattinaggio artistico e subito dopo da Miss Teenager. È old style o style e basta, gioca con i fondamentali del mestiere bene in vista e ha sempre il controllo della situazione, o almeno pare. Invece la DUrso se non ha il controllo della situazione, semplicemente la cambia, ne crea unaltra, sgattaiolando via dalle convenzioni forse perché ha esordito a Telemilano, mica alla Rai, e di fianco ad Abatantuono, Teocoli, Porcaro e Boldi (Goal, 1977) il copione è unopinione.
Però al cinema, loro due così speculari, hanno vagato senza troppe tracce perché la DUrso ne ha lasciate di più su Playboy e Playmen che in Vogliamoci troppo bene di Francesco Salvi (89) o Romanzo di un giovane povero di Ettore Scola anche se la sua Dottoressa Giò è una delle serie tv più popolari di sempre. E la Carlucci, benché battezzata dal Bisbetico domato di Celentano, ha fatto la parodia di se stessa in Pappa e ciccia (Banfi e Villaggio povere «vittime») e con il set lha poi piantata lì nel 1994 dopo il volatile Tiempos mejores di Jorge Grau. Ballando da sole, oggi si ritrovano di fronte nella saga che cambierà per sempre gli equilibri tv in unItalia così imbrigliata da scontarsi persino sui format. Sui format, capite. E con un rituale che rispecchia il carattere di queste due lady di ferro e passione.
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