In barca a vela per dire no alla mafia

È sbarcata giovedì scorso sulle coste laziali la «Veleggiata della legalità», un evento sportivo-formativo organizzato dal centro sanremese di cultura «Peppino e Felicia Impastato». La regata si inserisce nelle iniziative volte a ricordare Peppino Impastato, morto nel 1978 sotto i colpi della mafia. Il progetto consiste nel viaggio della barca «Martinez… Impunito», sede mobile del centro, dal porto di Sanremo verso le coste palermitane con una navigazione di circa 700 miglia e alcune significative tappe nei porti di Liguria, Toscana, Lazio (Anzio e Nettuno), Campania, Calabria e - appunto - Sicilia, dove l’imbarcazione approderà il 9 maggio, a Terrasini. Tante le attività previste durante le soste: incontri con scuole, enti pubblici e privati e associazioni, proiezioni di filmati, concerti e spettacoli teatrali. «Con la veleggiata - spiega Giovanni Impastato - sta succedendo qualcosa di unico e importante che ripercorre un po’ le carovane antimafia che abbiamo fatto altre volte. Solo che il mare ha un fascino diverso». «È anche un momento - aggiunge il fratello del cronista - per legare la nostra storia delle lotte contadine in Sicilia, con la storia della resistenza antifascista, dato che quest’anno ricorre il sessantesimo anniversario della Costituzione. Queste iniziative per la legalità non fanno altro che sostenere una cultura democratica». Nello specifico laziale, il lavoro dello staff della veleggiata antimafia è stato intenso: a Nettuno ha incontrato gli alunni di scuole elementari e medie, mentre il 25 aprile ha partecipato a una manifestazione organizzata all’Acquacetosa.

Infine, ieri, il gruppo di lavoro è stato ospite a Genzano del sindaco e della giunta, tutti uniti per raggiungere l’obiettivo di creare un coordinamento con l’associazione «Libera», nata il 25 marzo ’95 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alla mafia. Oggi si riparte da Anzio alla volta di Napoli.

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