Bari - Da testimone a indagato. È rimasto sotto torchio per molte ore negli uffici della mobile Alessandro Angelillo, l’ex fidanzato di Anna Costanzo, l'estetista barese 50enne uccisa l’altra notte nella sua abitazione. L’uomo, un commerciante di ferramenta di 35 anni con il quale la donna aveva bruscamente troncato un mese fa la relazione, ha perso lo status di testimone per diventare indagato. Ciò ha richiesto l’arrivo in questura del suo avvocato di fiducia, l’avvocato Mario Russo Frattasi, giunto nel tardo pomeriggio. L'interrogatorio è durato a lungo e solo nella notte l'uomo è stato rilasciato.
La macchia di sangue Potrebbe essere di sangue, secondo gli investigatori, una macchia trovata su una scarpa sequestrata ad Angelillo, l’ex fidanzato dell’estetista indagato per l’omicidio della donna e rilasciato nella tarda serata di ieri. Il reperto viene sottoposto ad analisi dalla polizia scientifica della questura per accertare se si tratti di sangue e se sia quello della donna. In giornata è prevista l’autopsia ma sinora, a quanto si è appreso, non è stato ancora conferito l’incarico dal pm.
No alla rapina Gli investigatori cercano di ricomporre il puzzle dell'omicidio. Da subito è stato escluso il movente della rapina, anche se trapelano pochi particolari sull’inchiesta coordinata dal pm Gaetano De Bari. Indagini rese più difficili dal fatto che la scena del delitto è stata manipolata con lo scopo di depistare gli investigatori. Dalla casa da single in via Casavola, nel rione periferico San Girolamo, è stato sottratto solo un computer portatile. Forse non a caso visto che sul profilo Facebook della vittima, la notte dell’omicidio, è stato scritto un messaggio nel quale Anna Costanzo raccontava di aver conosciuto "tre tipi" e si chiedeva: "Verranno?". Un’ipotesi investigativa è che la comunicazione potrebbe essere stata scritta dall’assassino per confondere le acque.
Nel bagno Gli amici assicurano che Anna, soprannominata anche la "Truccatrice degli artisti" per la collaborazione decennale con la Fondazione Teatro Petruzzelli, non era tipo da incontri occasionali sul social network. La donna, uccisa nella notte tra venerdì e ieri, è stata trovata morta nel bagno di casa. Semisvestita, inginocchiata vicino alla vasca da bagno e con la testa appoggiata al bordo. Sulla nuca, quella che è apparsa subito come la causa della morte: un forte colpo infertole forse con una statuetta di legno che è stata ritrovata in casa e che è ora sottoposta ad analisi. Tracce di sangue sono state trovate non solo in bagno, ma anche in camera da letto.
L'ultima sera Nell’appartamento nessun segno d’effrazione: la porta d’ingresso era chiusa a chiave. Sembra non mancare nulla, salvo il computer. Segno evidente, per gli investigatori, che non si è trattato di una rapina e che la vittima conosceva l’assassino cui aveva aperto la porta o che era già in casa quando lei è tornata. Ma molti elementi sulla scena del delitto inducono la mobile e la Scientifica a ritenere che le cose si siano svolte in modo diverso da come appare. Secondo la ricostruzione delle ultime ore di vita, Anna Costanzo sarebbe tornata a casa verso le 2 di notte.
Era uscita con un’amica e un cugino e aveva passato la serata in discoteca. L’indomani mattina l’aspettavano al suo salone di bellezza, dove non è mai arrivata. Sono state proprio le sue dipendenti a chiamare un fratello della donna che ha poi scoperto il cadavere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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