Bari, spara tra la folla dopo un litigio

Uno sguardo di troppo a una donna e un litigio due giorni fa. Sabato sera scoppia una rissa in strada che provoca la sparatoria in mezzo alla folla. Tre le persone ferite. Fermato Lorenzo Siciliani (23 anni)

Bari, spara tra la folla dopo un litigio

Bari - Uno sguardo di troppo verso una donna e un litigio due giorni fa. Sabato sera un altro litigio in strada che provoca la reazione violenta di due persone con colpi di pistola, in mezzo alla gente terrorizzata. Sarebbero questi i motivi della sparatoriasul lungomare De Tullio di Bari, nelle vicinanze della basilica di san Nicola, nella quale sono rimasti feriti in modo non grave tre passanti. Questa mattina è stato individuato e sottoposto a fermo Lorenzo Siciliani (23 anni), sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, con precedenti in materia di stupefacenti e per reati contro il patrimonio.

La ricostruzione dell'aggressione Sabato sera sul lungomare ci sarebbe stata prima una scazzottata tra due persone, poi dopo qualche minuto la reazione violenta di una delle parti. Un uomo è sceso da un’auto appena arrivata e guidata da un complice ed ha sparato almeno quattro colpi di pistola, presumibilmente con una 7,65. I proiettili pare fossero indirizzati contro Giorgio Serrano, 30 anni, con qualche piccolo precedente, che prima aveva partecipato alla scazzottata. Ma il giovane è fuggito e i proiettili hanno raggiunto di rimbalzo due donne e un uomo, ferendoli alle gambe. Le donne sono state trasportate al Policlinico, l’uomo - che è parente di Serrano ma sarebbe comunque estraneo alla vicenda - all’ospedale San Paolo.

In pochi testimoniano Nonostante le numerose persone presenti sul luogo della sparatoria, avvenuta vicino a un fast food, solo le vittime incolpevoli dell’agguato hanno fornito dichiarazioni utili per la ricostruzione dei fatti. Lorenzo Siciliani è stato condotto in carcere. Le indagini sono coordinate dalla procura. A Bari non è la prima volta che un passante incolpevole viene colpito durante una sparatoria.

I due precedenti più gravi sono le morti di Michele Fazio nel 2001 e Gaetano Marchitelli nel 2003, entrambi minorenni, uccisi però durante agguati e regolamenti di conti nell’ambito della guerra tra clan criminali.

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