da Milano
Barilla rifinanzia il debito della controllata tedesca Kamps anticipando al primo settembre il rimborso del titolo obbligazionario in scadenza nel febbraio 2009 per un importo di poco superiore ai 323 milioni. Il rimborso avverrà sopra la pari a 104,25% e sarà finanziato con un prestito rimborsabile nel 2013 messo a disposizione dal gruppo Barilla. «Loperazione - ha detto lamministratore delegato di Barilla Holding, Robert Singer - ridurrà gli interessi passivi per un ammontare annuo di 11 milioni di euro e creerà una situazione di stabilità finanziaria fino al 2013, consentendo al management di concentrarsi interamente sulla gestione industriale e commerciale».
Barilla si è impegnata a quotare Kamps entro il 2010: la mancata quotazione darebbe diritto alla Bpi di esercitare unopzione put nei confronti del gruppo di Parma sul 41% attualmente detenuto dalla banca. Bpi potrebbe esercitare la put anche nel caso di «scorrettezze» nella gestione di Kamps: e non a caso ha denunciato carenze informative nella gestione Kamps da parte di Barilla, annunciando che non parteciperà più ai comitati esecutivi di Kamps.
A dire il vero tra Bpi e Barilla non cè più feeling da quando il gruppo di Parma si è reso conto di aver pagato molto cara, nel 2002, la società tedesca: 1,8 miliardi contro un valore attuale stimato intorno agli 850. E nel bilancio Barilla la partecipazione Kamps è stata svalutata per 639 milioni. Nellacquisto avrebbero pesato operazioni di insider trading con la conseguente impennata della quotazione in Borsa di Kamps. E proprio sullinsider trading Barilla punterebbe per rivedere il costo delloperazione.
Insomma, una situazione complessa, finita in mano agli studi legali, mentre domani il cda di Bpi discuterà lispezione di Bankitalia che potrebbe decidere di intervenire anche nella vicenda Bpi-Barilla. E se questo avvenisse potrebbero sorgere delle difficoltà per la banca di Lodi.
Nel frattempo, comunque vadano le cose con Bpi, Barilla sta continuando lo sforzo per riportare in utile la pesante palla al piede che si sono dimostrati di tedeschi: settimana prossima verranno presentati in Germania due nuovi prodotti. Ed entro il prossimo 2010 i conti dovranno dimenticare il rosso se si vuol portare in Borsa la società con una speranza di successo.
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