Barroso multa gli europarlamentari assenteisti

Domani a Strasburgo il presidente della Commissione terrà il discorso sullo stato dell’Unione. E minaccia: farò pagare un’ammenda a tutti i parlamentari che non si presenteranno. Già centinaia le proteste. I soldi saranno detratti dallo stipendio dei politici rimasti a casa

Barroso multa gli europarlamentari assenteisti

Come a scuola. Gli studenti che saltano un giorno di lezione sono ripresi, al massimo sanzionati con una nota. Da oggi però, al Parlamento europeo, chi non si presenta a una seduta plenaria è punito con una multa, denaro sonante che è sarà detratto dallo stipendio.
La regola, del tutto nuova e inaspettata, è stata inventata dal presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. E sarà applicata senza sconti da domani a Strasburgo. Dalle 9 alle 11 e 45 i parlamentari dovranno essere tutti presenti nell’emiciclo per seguire la relazione di Barroso sullo stato dell’Unione europea. E per tre volte, a intervalli irregolari, sarà effettuata una prova di voto. Una specie di appello elettronico: chi non risponderà due volte su tre inserendo la sua tessera di riconoscimento nel banco, subirà una penalità.

Oltre a essere additato come assenteista, chi non si presenta nell’emiciclo prenderà una multa salata che sarà comminata dall’ufficio di presidenza. Il quantum? Si deciderà oggi, ma questo diktat non è uno scherzo di Carnevale fuori tempo massimo. Barroso fa sul serio. Vuole tutti seduti ad ascoltare quanto dirà in aula.
Il provvedimento del presidente della Commissione arriva dopo anni di polemiche, all’interno dell’Unione e sui mass media europei, a proposito dell’assenteismo dei deputati. E nel 2009 aveva fatto discutere, soprattutto in Italia, il rapporto di un assistente parlamentare che aveva studiato le presenze dei membri del Paramento, mettendo in luce un’alto assenteismo soprattutto tra gli italiani. Ma la tendenza è comunque generalizzata. E Barroso, nell’annunciare il nuovo provvedimento, non ha fatto i conti con i suoi deputati. Molti hanno criticato l’innovazione. Sono infatti alcune centinaia le risposte di indignazione rispedite al mittente. Prima tra tutte, quella dell’eurodeputato del Ppe, Potito Salatto.

«Questa volta Barroso ha esagerato – sbotta - Ha fatto sapere che multerà gli eurodeputati che domani mattina non saranno presenti in aula al dibattito sullo Stato dell’Unione di cui lui è relatore. È un comportamento indecente, che svilisce il nostro ruolo, trasforma noi parlamentari in una claque retribuita». Salatto non è il solo a essere indignato e raccoglie le voci di molti suoi colleghi. «Il meccanismo studiato dall’ufficio di presidenza ha qualcosa di perverso. Sembra di essere tornati a scuola, quando la maestra metteva in castigo chi non si comportava bene – incalza l’eurodeputato. – Ma qui siamo in Parlamento e sono convinto che partecipazione ai dibattiti è ampia quando si parla di cose serie e senza che si introduca una minaccia di qualsiasi tipo».

Anche l’europarlamentare del Ppe, Raffaele Baldassarre, sempre presente nelle sedute plenarie -inclusi voti e dibattiti - ha preso carta e penna per invocare una riunione di gruppo e discutere della questione. Da parte sua, nella missiva di dissenso, dichiara di essere «in pieno disaccordo con il contenuto e i metodi adottati dalla conferenza dei presidenti». Ma, proteste a parte, sarà interessante verificare come reagiranno i 732 deputati chiamati all’appello di domani mattina. Faranno una sorta di sciopero bianco? Oppure subiranno i tre «appels nominaux de présence» e si beccheranno l’ammenda pecuniaria se nel momento della verifica sono andati alla toilette? Molti si domandano perché Barroso sia arrivato a forzare così tanto pur di vedere strapieni gli scranni dell’emiciclo. D’accordo, c’è il dibattito sullo stato dell’Unione, ma davvero un eurodeputato se ne infischia a tal punto da non essere presente proprio la prima seduta plenaria post vacanziera?

Per molti a Strasburgo, questa nuova regola sulla presenza in aula è caduta dall’alto senza che ci sia una normativa che la preveda e senza che sia avvenuto un micro dibattito pubblico. L’unica sanzione prevista e condivisa, invece, è quella per i deputati particolarmente assenteisti.

In pratica, chi non partecipa almeno al 50% delle sedute parlamentari incassa mezzo stipendio. E nella sessione 2009-2010, sono stati 132 gli eurodeputati che non si sono fatti granché vedere nell’emiciclo. Non è dato sapere quando le sanzioni saranno affibbiate ma l’Assemblea ha già risparmiato 243mila euro.

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