Una base degli abusivi: così alla Mameli nasce il nuovo Leoncavallo

In viale Suzzani anche un enorme murales E la caserma diventa un bis di via Watteau

Una base degli abusivi: così alla Mameli nasce il nuovo Leoncavallo

«La Mameli sarà il nuovo Leoncavallo». Molti a Niguarda sono convinti che la caserma di viale Suzzani, finita in mano al collettivo dei cosiddetti Pirati, sia destinata a ripercorrere la parabola (triste, per i milanesi) del centro sociale di via Watteau. La storica sede del Terzo reggimento Bersaglieri, oggi occupata, è di proprietà di Cassa depositi e prestiti, grande cassaforte nazionale controllata dal ministero del Tesoro. La società ha subito presentato una denuncia, presupposto per ogni sgombero - insieme alle opere di messa in sicurezza.

La caserma è stata occupata il 14 marzo da un collettivo. Una prima valutazione aveva fatto parlare di un gruppo collocato ai livelli più bassi dell'area anarchica. Era parso insomma un blitz di basso livello, senza dignità dal punto di vista politico - o almeno dal punto di vista di quella pseudo-ideologia con cui in genere la sinistra gruppettara giustifica prodezze del genere. Qualcuno addirittura aveva parlato di «una banda di disperati». Col passare dei giorni, tuttavia, l'occupazione si è rivelata meno scalcinata di quanto non apparisse a metà marzo.

I «Pirati» che occupano l'immobile di viale Suzzani prima hanno lanciato un appello ai «compagni» di tutta la città, per opporre una massa critica in caso di iniziative dirette allo sgombero, poi hanno mostrato anche velleità intellettuali, discettando di laboratori musicali e progetti artistici. Sabato pomeriggio gli abitanti del quartiere hanno avuto la plastica dimostrazione di cosa intendono: il consigliere di zona Andrea Pellegrini (Lega Nord) ha documentato la comparsa di un appariscente murales che dà sulla via, frequentatissima. La realizzazione dell'opera, dedicata a un proclama antifascista, ha richiamato un gran numero di persone e auto, provocando un grande trambusto nel quartiere - come riferiscono in zona - e anche una diffusa indignazione per un così palese spregio delle regole. Lo stile del graffito, peraltro, ricorda quello di un altro murales, in questo caso realizzato con il contributo della circoscrizione e dedicato «Niguarda antifascista». La stessa Lega aveva adottato, prima ancora dell'occupazione, una serie di iniziative (compreso un sondaggio) per sollecitare il recupero della struttura, ex demaniale.

È chiaro che la preoccupazione di tanti residenti è che si consolidi, per una serie di circostanze anche politiche, una sorta di «oasi» che ripercorra le vicende del Leoncavallo, lo storico centro sociale oggetto proprio in questi giorni di uno scambio (a spese dei contribuenti) - un regalo per gli occupanti della ex cartiera.

Pochi giorni fa il consigliere comunale Massimiliano Bastoni ha scritto alla questura chiedendo di disporre lo sgombero forzoso della ex caserma e una richiesta analoga era arrivata da altri consiglieri e da un sit-in di cittadini cui hanno partecipato anche diversi bersaglieri, che mercoledì torneranno in quel Consiglio che - l'altra sera - ha ospitato con grandi onori i Pirati.

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