Il copione si ripete nella sala rossa di Tursi: la sinistra è spaccata. Questa volta il motivo scatenante di tale rottura è legato all'ennesimo rinvio dell'ordine del giorno presentato da Rifondazione, Comunisti italiani, Verdi e Gruppo Misto, sulla costruzione della base militare Usa a Vicenza. Seduta consigliare interrotta più volte dal presidente Guastavino, per permettere alla maggioranza di trovare un punto d'accordo. E mentre a porte chiuse i Democratici di sinistra discutono con i firmatari dell'ordine del giorno, in aula i consiglieri d'opposizione non ci stanno. «È un documento strumentale - tuona Giuseppe Costa, capogruppo di Forza Italia -. Contiene dichiarazioni false, contrarie agli interessi nazionali. Riteniamo scorretto che un consiglio comunale venga coinvolto in una discussione di questo genere».
La campanella suona per l'ennesima volta e la maggioranza sempre divisa rientra in aula. «Il Sindaco e la Giunta - dice Patrizia Poselli di Rifondazione -, in quanto rappresentanti di un Comune di pace e denuclearizzato, devono impegnarsi a porre in atto tutti gli strumenti utili in loro possesso, perché il Governo abbia un ripensamento sulla costruzione della nuova base Usa a Vicenza».
Un discorso che a quanto pare non vogliono intavolare nella sala rossa i consiglieri di maggioranza. «È assurdo che quest'ordine del giorno venga ancora rimandato - commenta Gianni Bernabò Brea di An -. Questo rinvio dimostra che la sinistra è incapace di assumere una posizione su un problema importante.
Anche il capogruppo dell'Udc Aldo Repetto si allinea con tutta l'opposizione: «La maggioranza è sempre più spaccata e a farne le spese sono come al solito i lavori del consiglio comunale».
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