Da Basquiat a Pomodoro, vite di maestri

Puntuale come un cine-panettone, direbbe Jean Michel Basquiat in un momento di auto-ironia che il suo mentore Andy Warhol certo condividerebbe, è arrivata anche quest'anno la mostra natalizia della galleria Tornabuoni Arte col promettente quanto trasversale titolo "Maestri moderni e contemporanei". Ogni dicembre - fin dal 1980 - la galleria milanese di via Fatebenefratelli 36 organizza un'ampia mostra preceduta dall'invio di un catalogo (quest'anno composto da più di 150 opere) alla crema dei collezionisti italiani e stranieri: avvenimento che fa notizia per la celebrità di alcune opere che poi vengono esposte nei mesi successivi anche nelle altre sedi del gruppo Tornabuoni (tra cui quelle di Portofino, Venezia, Forte dei Marmi) o per i prezzi esorbitanti che alcuni di questi dipinti o sculture riescono a raggiungere. «Quest'anno - ci racconta Roberto Casamonti, fondatore e titolare della galleria - mi sa che faremo notizia per tutte e due le cose. Il mercato dell'arte è in forte ripresa, soprattutto dopo che la crisi finanziaria ha portato alcuni collezionisti a vendere opere ragguardevoli che da anni stavano al buio e che ora sono tornate sulla scena. Noi, per dirne un'altra, ci siamo assicurati quell'olio su tela di Basquiat che abbiamo voluto mettere sulla copertina del catalogo: è in vendita a tre milioni di euro. È una delle opere in assoluto più rappresentative dell'artista. Ma non è la sola attrazione che gli amanti dell'arte possono trovare nella nostra esposizione». Alla galleria, infatti, sono visibili anche altre opere ormai entrate nella memoria collettiva. Per esempio un lavoro di Tony Cragg, tra i maggiori scultori inglesi, appartenente alla famosa serie di sculture fatte con i dadi da gioco presentata all'inizio degli anni Novanta alla Biennale di Venezia. Prezzo base, del tutto dimentico della crisi, 450mila euro. Ci sono cinque Mario Fontana, tra cui due Concetti spaziali particolarmente memorabili: un «quattro tagli su fondo giallo» e un inusuale cratere rosa shocking, colore inconsueto per l'artista, particolarissimo e molto scenografico per chi può metterselo in salotto. Per gli appassionati c'è poi - a oltre un milione di euro - un bronzo alto più di un metro di Marino Marini, che rappresenta un guerriero disarcionato, e, accanto a quest'opera, due Alberto Burri: un Catrame del 1950 e un Cellotex del 1980 di grandissimo formato. C'è inoltre un Enrico Castellani del 1971, anno di picco nella sua produzione artistica, e un Wilfredo Lam del 1960. E ancora sculture di Arnaldo Pomodoro.

Presenti nel catalogo della mostra - che il visitatore può ritirare nelle sedi Tornabuoni - però non esposte in nessuna delle gallerie italiane alcune opere di Alighiero Boetti, in quanto blindate per l'esposizione del 18 marzo presso la Tornabuoni di Avenue Matignon a Parigi: sarà la più grande antologica di questo artista, accompagnata da un catalogo generale curato dalla vedova.

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