Bassa Sassonia: «Ora Piëch tolga il disturbo»

da Berlino

Dopo le recenti turbolenze interne, che hanno condotto alle dimissioni del presidente della Volkswagen, Bernd Pischetsrieder, si intensifica lo scontro tra i due maggiori azionisti dell’azienda, il land della Bassa Sassonia con il 20% del pacchetto azionario e la famiglia Porsche guidata da Ferdinand Piëch. In un’intervista che compare oggi sulla Bild am Sonntag il governatore della Bassa Sassonia, Christian Wulff (Cdu), chiede di esautorare Piëch e di non rinnovargli il mandato di presidente del consiglio di sorveglianza, che scade a maggio 2007. Wulff intende anche impedire che Piëch faccia nominare al suo posto il presidente della Porsche, Wendelin Wiedeking. «I grandi azionisti come la Bassa Sassonia e la Porsche - spiega - non dovrebbero ambire alla presidenza del consiglio di sorveglianza». Alludendo alle manovre messe in atto da Piëch per indurre alle dimissioni Pischetsrieder, il governatore della Bassa Sassonia afferma che «bisogna farla finita con i giochetti di potere. Sono fiducioso che Martin Winterkorn (designato come futuro capo della Vw) saprà portare avanti la linea seguita dal predecessore». La Porsche, intanto, non avrebbe alcun piano per acquisire il controllo di Volkswagen, gruppo di cui è già azionista con il 27,4%: è quanto riporta il periodico tedesco Focus, riferendo che lo stesso Piëch ha negato quest’ipotesi a membri del board di Volkswagen.

Al principio della settimana, Porsche aveva annunciato l’intento di aumentare la propria quota al 29,9%, scatenando le speculazioni circa le sue ambizioni sul controllo del gruppo tedesco. Ma secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, anche se alla Porsche nessuno lo dichiara apertamente il nuovo aumento di capitale annunciato non può essere utilizzato per alcun altro scopo.

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