Pier Augusto Stagi
Assieme a Valentino Rossi è forse lo sportivo che tiene più in alto il made in Italy allestero: faccia pulita, gambe forti e testa da vendere. Ieri Ivan Basso, vincitore dellultimo Giro dItalia, da due anni a questa parte costantemente ai piani alti del Tour de France - secondo solo a Lance Armstrong un anno fa -, ha parlato alla stampa europea in mattinata e al pomeriggio ha incontrato un centinaio di manager della Csc, (Computer Sciences Corporation), prima società di software quotata alla Borsa americana, che ha deciso di legare la propria immagine al team capitanato dal corridore varesino. Ha parlato in buon inglese ad Aldershot, in Gran Bretagna (30 chilometri da Londra), sede europea della Csc, società californiana che oggi è uno dei colossi dellinformatica mondiale, con circa 80mila professionisti impiegati.
Ha parlato di tutto Ivan: dalla dieta, alla prossima sfida sulle strade di Francia. Ma ha anche spiegato nei dettagli, cosa voglia dire vincere un Giro dItalia. «Di più importante cè solo il Tour...», ha detto sintetizzando alla fine. E sul Tour, che scatterà da Strasburgo il prossimo 1° luglio, si è soffermato un po di più. «Non so quanti nelle mie condizioni, con un bimbo appena nato (Santiago, ndr) e un Giro appena vinto, si metterebbero nuovamente in discussione per andare a correre sulle strade del Tour; ma io sono convinto di poter fare bene, molto bene». E ha aggiunto: «Ullrich, fresco vincitore del Giro di Svizzera, sarà il mio grande rivale, penso il favorito numero uno, perché la corsa francese, a differenza del Giro, gli si addice molto di più. Ma una cosa deve saperla: non sarà facile per lui battermi».
È sereno, disponibile con tutti. Domande a raffica, delle più disparate, ma lui non si tira indietro e rilancia. «Dopo due podi consecutivi al Tour e la vittoria al Giro dItalia sento che la considerazione nei miei confronti è cresciuta molto. E io stesso sono molto più convinto del mio valore. Fino allanno scorso partivo per il Tour convinto di poter far bene, ma altrettanto convinto di essere alla fine battuto da un uomo troppo più forte: Lance Armstrong. Questanno è tutto diverso: io parto per vincere. Chi pensa che mi sia passata la voglia di vincere si sbaglia di grosso. Al Tour sarò molto determinato, molto cattivo». Parole che suonano come musica alle orecchie dei dirigenti Csc, soprattutto a quelle del suo team-manager, il danese Bjarne Riis, che un Basso un po più cattivo lo vuole da tempo. «Lui è troppo signore, è troppo perbene dice -, ma dopo le cattiverie di Simoni, ha capito che i muscoli bisogna mostrarli». E aggiunge: «Andiamo al Tour con una chiara ambizione: vincerlo con Ivan Basso.
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