«Basta accoglienza a immigrati che non rispettano le regole»

«Basta accoglienza a immigrati che non rispettano le regole»

Caro Lussana, lunedì 30 ho preso alle 6 del mattino l’autobus numero 20 dal capolinea di via Rimassa. Oltre a me, sono salite solo tre altre persone: tre giovani (marocchini?) con sigarette e bicchieri di birra in mano. L’autista li ha informati che a bordo dei mezzi pubblici vige un regolamento che non consente né di fumare né di bere alcolici.
I tre hanno intavolato con lui una animata discussione, alla fine della quale l’autista ha annunciato che avrebbe chiamato la polizia e che le loro spiegazioni le avrebbero date alla pattuglia in arrivo (spiace dirlo, ma della pattuglia, poi, neppure l’ombra). Ancora discussioni e, infine, in un palpabile clima teso che avrebbe facilmente potuto degenerare, con l’autista fermamente (e giustamente) deciso a fare rispettare le regole, i tre hanno buttato sigarette e bicchieri e l’autobus è partito. Alla fermata di piazza Verdi i tre stranieri sono scesi non senza aver preso ripetutamente a pugni la porta dell’autobus e gridato all’autista (sceso anche lui dal mezzo) qualcosa che non sono riuscita a sentire. Gesto vendicativo e violento non inedito dal momento che qualche mese fa, sempre sul 20, un gruppo di ragazzi sudamericani hanno infranto il vetro posteriore del bus, dandosi poi celermente alla fuga sotto gli occhi esterrefatti degli altri passeggeri.
Altra scenetta. Il giorno di Ferragosto, sempre alle 6 di mattina, mi stavo recando a piedi alla stazione Brignole con mio marito. In via Maddaloni, a 50 metri dalla questura una prostituta di colore stava praticando su un cliente quello che con gentile eufemismo definiamo «sesso orale». Questo per la strada, in piena luce e in piena vista di eventuali passanti. Accanto, un’altra prostituta e un altro cliente si stavano approntando a seguirne le orme. Sono rimasta così interdetta che non mi è passata per la mente l’unica cosa che avrei dovuto fare: chiamare il pronto intervento della polizia (bastava che attraversassero la strada...).


È questa la gente che dovremmo accogliere? Sono queste le persone di cui, secondo una discutibile vulgata, avremmo «bisogno»? Non abbiamo abbastanza violenti, delinquenti, prostitute e magnaccia autoctoni? Dobbiamo uscire di casa temendo sempre di essere, nostro malgrado, coinvolti in atti violenti? Dobbiamo essere noi a vergognarci perché qualcuno si fa praticare una fellatio per la strada sotto i nostri occhi? Chiedo lumi.

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