Basta un euro per regalare un sorriso ai bimbi africani

La sua è ormai una vocazione. Prima è stata «illuminata» da una stretta di mano di Papa Wojtyla, poi da un pezzetto di stoffa magico. Apparteneva a Padre Pio, era un lembo di guanto che indossava per nascondere le sue stimmate. Dopo questi due incontri ravvicinati Ludovica Vanni, 50 anni, mamma e capo di un’agenzia di comunicazione, si è definitivamente convertita alla carità. Nel modo più moderno e pragmatico possibile. «Mentre tenevo in mano la reliquia di Padre Pio mi sono domandata come potessi aiutare gli altri in modo concreto. Così, sfruttando la mia conoscenza nel campo della comunicazione, ho deciso di aiutare i bambini, cioè il futuro del mondo» spiega Vanni. La materia prima, infatti, un'agenzia di comunicazione, c’era, sono bastati altri otto amici un tantino altruisti e il risultato è saltato fuori sotto forma di una onlus che diffonde un po’ di benessere a chi ha visto solo buio fin dalla nascita. L’associazione si chiama «For a Smile» e, in soli 4 anni, sono stati raccolti quasi un milione di euro. A suon di donazioni ma soprattutto di sms provenienti da gente comune che digita un numerino, 45593 e dona un euro sapendo che finisce in buone mani. In quattro anni di attività questa onlus ha lavorato in ogni parte del pianeta: Asia, Brasile, Israele, India, Africa. Il grosso delle somme si investono per tirar su strutture fisse. Come quella che sorgerà a Kinshasa. «Recuperiamo i bambini di strada, quelli che dopo i sei anni vengono dimenticati dai genitori e sono abbandonati a se stessi. Le bambine finiscono spesso nel giro della prostituzione e a dodici anni hanno già partorito», spiega Vanni. Quella del Congo è una situazione che supera la povertà e l’ignoranza. C’è una tristezza infinita nei volti di quei bambini, adulti senza essere mai stati adolescenti. Ed è a loro che è indirizzata l’ultima fatica di For a Smile. Il progetto si chiama Talitha Cum (ragazza alzati e cammina!) e ha l’obiettivo di costruire un centro di accoglienza di bambini tra i sei e i sedici anni gestito dalle figlie della Carità di San Vincenzo. «Per costruire cinque blocchi dedicati all’assistenza e all’accoglienza di circa 100 ospiti, abbiamo già raccolto 430mila euro con la campagna di comunicazione Basta una mano» dice Vanni. Il primo obiettivo, dunque, è stato quasi raggiunto. Il costo dell’intero complesso è infatti di 500mila euro. Ma solo i muri non bastano. Servono gli arredi, la cucina, bisogna pagare il personale locale che aiuta a gestire la struttura. Insomma, servono altri soldi. E Ludovica Vanni chiede aiuto ai generosi. L’unione fa la forza. E tanti sms, un euro a chiamata, si trasformano in una somma importante.

Se poi si vuol fare di più, gli strumenti ci sono. Per una donazione basta entrare nel sito www.forasmile.org e cliccare il tasto «dona subito». Chi vorrà invece usare la rete fissa Telecom potrà contribuire con due euro o anche tre euro a chiamata.

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