RomaLa Grosse Koalition non cade solo in Germania, ma anche nellAssociazione stampa romana, il più grande sindacato regionale italiano. Se a Berlino sono state le elezioni a decidere, a Roma determinante è stato latto unilaterale del segretario Paolo Butturini, che ha inviato una mail agli iscritti stigmatizzando larticolo del Giornale di sabato scorso sulle derive del «santorismo». Oggi il vicesegretario Paolo Corsini, rappresentante dellala moderata Fnsi-lAlternativa, uscirà dal direttivo con tutta la componente.
Corsini, perché questa decisione?
«Ci è sembrata una grave scorrettezza linvio della mail senza consultare tutto il direttivo».
Si è rotto un equilibrio?
«Un sindacato non deve ingerire su ciò che scrive un collega. È lOrdine dei giornalisti a dover eventualmente sanzionare. E poi lutilizzo di espressioni censorie non compete a un segretario. Se si decide che il sindacato deve interessarsi anche di questi aspetti, ci sarà stato in passato anche qualche altro articolo da esaminare».
Butturini fa riferimenti alla manifestazione di sabato sulla libertà di stampa.
«Ecco, noi riteniamo che questa manifestazione vada in direzione opposta alla libertà di stampa perché nasconde una strumentalizzazione. Dopo la campagna di stampa di Repubblica bisogna riconoscere anche al direttore Feltri il diritto di parola. Noi non capiamo perché da una parte ci sia sempre il diritto di cronaca e dallaltra limbarbarimento».
Di qui la decisione di uscire dalla maggioranza.
«Serviva uno sforzo unitario al momento di rinnovare il nostro contratto, ma alla fine nelle trattative ha prevalso la corrente maggioritaria e ideologica della Fnsi (il sindacato unitario nazionale), nonostante il nostro impegno. Ma questo sindacato è incapace di rappresentare tutti».
Troppa vicinanza alla Cgil?
«Sì.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.