«Basta sanzioni o blocchiamo Hormuz»

Teheran L’Iran minaccia di chiudere al traffico mondiale di petroliere lo strategico stretto di Hormuz, se verranno decise sanzioni contro le sue esportazioni petrolifere. Lo ha detto il primo vice presidente iraniano Mohammad Reza Rahimi. «Se l’Occidente dovesse imporre sanzioni contro le esportazioni di petrolio iraniano, nessuna goccia di petrolio transiterà più attraverso lo stretto di Hormuz - ha detto Rahimi -. Non abbiamo alcun desiderio di ostilità o di violenza ... ma i nemici rinunceranno ai loro complotti solo il giorno in cui li costringeremo a stare al loro posto». Le sanzioni sono minacciate da tempo dagli Usa e da alcuni Paesi europei come ritorsione per il programma nucleare iraniano. La dichiarazione di Teheran arriva dopo che sabato scorso l’Iran ha dato il via a dieci giorni di manovre militari navali proprio nelle acque a est dello stretto di Hormuz. Attraverso lo stretto di circa 6,5 chilometri tra il Golfo Persico e il mare dell’Omanransita mediamente il 40% del traffico marittimo petrolifero mondiale: nel 2009 sono passati addirittura i due terzi del petrolio trasportato via mare.

In particolare, deve attraversare lo stretto di Hormuz la maggior parte del greggio esportato dall’Arabia Saudita, dall’Iran, dagli Emirati Arabi Uniti, dal Kuwait e dall’Iraq. E lo stesso avviene per il gas naturale allo stato liquido estratto dal Qatar nel più grande giacimento del mondo. Nelle acque antistanti lo stretto staziona attualmente la Quinta Flotta degli Stati Uniti.

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