«Basta con il veltronismo di centrodestra»

«Basta con il veltronismo di centrodestra»

Andrea Cuomo

Veltroni. Anche nel centrodestra a Roma tutto ruota attorno a lui. Tra complessi di inferiorità, complimenti e propaganda, la Casa delle libertà sembra intimidita proprio dalla statura dell’avversario. E ciò, al di là delle obiettive difficoltà, sembra inibire ogni strategia politica per tentare quanto meno di ribaltare una competizione elettorale, quella per il Campidoglio della prossima primavera, che molti a destra sembrano dare già per persa.
Ma la deriva si può ancora evitare. Ne è convinto ad esempio il capogruppo regionale di Forza Italia Raffaele D’Ambrosio, che spedisce un invito con posta prioritaria. Quello a un «incontro tra tutti gli eletti della Cdl nel Lazio per programmare una politica alternativa a quella del sindaco di Roma Walter Veltroni». E non conta come si voglia battezzare questo vertice. L’importante è l’incontro e la sua urgenza. L’importante è il ritorno alla «politica vera, che è quella di analizzare insieme le cose che non vanno a Roma, farne un libro bianco, programmare un’alternativa, offrirla al dibattito delle realtà produttive, associative e di volontariato, ai cittadini tutti; e poi scegliere il nome del sindaco e la squadra. Allora la politica, né alta né bassa ma quella vera, avrà cominciato a fare capolino». E basta con il veltronismo di destra: «Finiamola di parlare di Veltroni e fargli ulteriore propaganda - ammonisce D’Ambrosio - non ne ha bisogno».
Invito subito accolto. Almeno da Fabio Desideri, consigliere regionale della lista Storace: «Ribadiamo la completa disponibilità a prendere parte a una grande conferenza programmatica di tutti gli eletti della Cdl nel Lazio con gli obiettivi di serrare i ranghi e ripartire con un’azione politica sempre più decisa e ricettiva delle istanze dei cittadini, soprattutto in vista delle prossime scadenze elettorali». «È urgente - aggiunge Desideri - contrapporre al bluff di un sindaco che ipnotizza i romani con le Notti bianche, un serio programma basato non sui massimi sistemi, ma sulla soluzione concreta dei problemi, piccoli e grandi, di tutti i giorni».
E gli altri partiti della coalizione? L’Udc risponde «pronto» per voce del capogruppo in consiglio regionale Luciano Ciocchetti. Anzi, aspettava solo un segnale: «È da tempo - assicura Ciocchetti - che chiediamo alla Cdl di aprire un confronto a 360 gradi sulla politica da portare avanti a Roma in vista delle comunali. Chiediamo soprattutto di uscire fuori dal totonomine per sederci a un tavolo con gli organi dirigenti della Cdl per arrivare a definire con criteri oggettivi la figura del prossimo candidato sindaco. Dobbiamo essere nelle condizioni di poter offrire una vera alternativa a Veltroni, di partire al più presto per una grande mobilitazione in tutti i quartieri della città. Dobbiamo recuperare il rapporto con la gente, con il territorio, far capire alla gente quello che le giunte di centrosinistra non hanno fatto per la città in 13 anni di governo. Far capire che nonostante Roma abbia goduto di tanti finanziamenti poco o nulla è stato fatto per migliorare le periferie, le borgate o la qualità di vita dei cittadini. Agli alleati della Cdl dico sbrighiamoci perché il tempo stringe».
Quanto ad An, ecco il sollievo del consigliere comunale Michele Baldi: «Finalmente qualcosa si muove. La dichiarazione di D’Ambrosio è l’ultimo urlo disperato di chi facendo politica tutti i giorni sul territorio vorrebbe ritrovare la politica vera e non quella delle tattiche e delle strategie, delle posizioni di rendita e parassitarie, degli eletti del Signore e degli yes-men, dei paracadutati, raccomandati e dei miracolati, dei caporali e dei sergenti maggiore e dei tenenti».

Ma il segretario romano Vincenzo Piso conserva una nota di pessimismo: «Ai leader della Cdl ripetiamo umilmente di aprire una vertenza su Roma: o si mette in campo una strategia politica e un candidato alto o contro Veltroni è come se un nano cercasse di abbattere un gigante».

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