Roma

Battaglia: sulle Asl il Tar non sa quel che fa

«Se i giudici daranno ragione ai dirigenti rimossi? Valuteremo»

Antonella Aldrighetti

In attesa di rimettere in carreggiata la sanità regionale, l’assessore Augusto Battaglia vanta già (a suo dire) due sostegni: quello dei cittadini «che hanno bocciato con il voto alle regionali di aprile scorso la vecchia giunta Storace» e gli operatori del settore medico-ospedaliero «che hanno accolto con plauso i nuovi manager nominati». Sarà così, assessore Battaglia. Però il Tar continua a sospendere le nomine dei nuovi dirigenti Asl. Il caso della presospensiva ottenuta da Patrizio Valeri manager dell’Asl Roma D a nuove nomine avvenute, potrebbe voler dire che i provvedimenti del Tar non sono solo di natura tecnica come sostiene lei...
«Il giorno 16 il Tar non era a conoscenza che i nuovi direttori generali avevano già firmato il contratto. Non era in dovere di saperlo».
Quindi solo questione di tempi?
«Voglio precisare che il contratto è stato firmato da tutti coloro che non erano sottoposti a provvedimento di sospensiva alle ore 11,30 di martedì 16, rispettando il preaccoglimento dei ricorsi notificati e attivando anche qualche minuto prima l’ufficio verifiche per essere certi che non vi fossero altri pronunzie in arrivo».
Però i pronunciamenti della giustizia amministrativa proseguono anche a nomine ormai divulgate...
«Il Tar non ha valutato l’importanza dei provvedimenti. I magistrati non hanno visto le carte: non sono consapevoli di quello che è accaduto. Il tribunale è di fatto chiuso, in ferie... Infatti i giudizi verranno espressi il 1° settembre. Tutti i ricorsi dei vecchi direttori generali sono stati presentati sulla lettera che il presidente Marrazzo ha inviato loro. Piuttosto abbiamo qui l’elenco di chi, fra i ricorrenti, ha partecipato al bando ed è stato definito idoneo: Valeri, Alessio per fare qualche nome».
A proposito del bando e dei risultati d’idoneità. Perché sul Bollettino ufficiale della Regione non sono stati ancora inseriti i nominativi di idonei e non idonei?
«Anche se non è uscito sul Burl ogni cittadino può richiedere la graduatoria invocando la legge sulla trasparenza. È un diritto».
Mi scusi, ma non era più facile pubblicarlo con l’ufficialità che compete alla regione?
«Questo è secondario».
Ipotizziamo che il Tar dia ragione ai direttori generali cosiddetti «epurati» concedendo loro la prosecuzione del contratto. Come la mettete?
«Rimaniamo del parere di un pieno e profondo rispetto del tribunale amministrativo».
Ma non ha risposto alla domanda...
«Valuteremo il da farsi».
Assessore, cosa dice a chi vi ha tacciato di arroganza e di proseguire nel licenziamento di atti illegittimi senza dare ascolto neppure alle leggi nazionali in materia di management sanitario (la Legge Bindi per intenderci)?
«Voglio smentire. Non siamo arroganti. Mi basta dire che abbiamo applicato lo spoil system legittimato dalla vecchia giunta Storace per non lasciare la sanità in mano ai responsabili dello sfascio».
Però delle preferenze le avete: ieri l’altro ha concesso un’intervista a Il Messaggero quando pure noi l’abbiamo chiamata, da mattina a sera, per lo stesso motivo...
«Mi sono venuti a trovare qui in assessorato sul tardi. Vorrà dire che ho un debito con il Giornale...

».

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