Roma

Battaglia vinta per i vigili aspiranti ufficiali

Arianna Cioffi

Alla fine ce l’hanno fatta e diventeranno tutti ufficiali, gli 88 vigili urbani che da due anni sono in causa col comune capitolino.
Tutto comincia nel 2000 quando i livelli contrattuali, previsti dal contratto nazionale di lavoro, vengono trasformati in fasce e quando, contemporaneamente, questi 88 poliziotti municipali, insieme a tanti altri, si vedono negato il diritto di passare nella fascia «D1», corrispondente a grado di «ufficiale addetto al controllo e coordinamento».
Nel 2003, i protagonisti della vicenda decidono di chiedere aiuto all’associazione Ermes (Associazione dei dipendenti capitolini) per fare ricorso in tribunale. Assistiti dagli avvocati Ettore Paolucci e Antonio Troiani, gli 88 vincono la causa e il 13 giugno 2004 il giudice emette una sentenza che viene immediatamente notificata al comune che, tuttavia, la ignora. Tutto torna in tribunale, al giudice dell’esecuzione. Il 13 giugno 2005, quest’ultimo dà ragione ai vigili e nomina un ufficiale giudiziario che ingiunga al comune, in particolare al I Dipartimento - Politiche delle risorse umane e decentramento, di eseguire quella che nel frattempo, è diventata un’ordinanza.
L’ultimo atto della storia risale a ieri, quando alle 12.45 arriva, nella sede del I Dipartimento in via del Tempio di Giove, l’ufficiale giudiziario che, accompagnato dai protagonisti della storia, porta l’ordinanza davanti al legale dell’avvocatura del Campidoglio, avvocato Lesti, e al rappresentante del dipartimento, il direttore del personale Napoleone. Questi ultimi ne prendono atto impegnandosi ad attuarla nel più breve tempo possibile. L’appuntamento è per il 5 settembre prossimo quando le parti si incontreranno per verificare lo stato dei lavori. Il I Dipartimento dovrà, infatti, verificare che i ricorrenti siano in possesso dei requisiti per essere inseriti nella fascia «D1» e procedere poi al loro «spostamento».
Dopo il malcontento che ha accompagnato la vicenda per più di due anni, gli 88 vigili sono soddisfatti e ci tengono a sottolineare che la tanto attesa «promozione» è una doppia soddisfazione. Non solo sono riusciti ad avere ragione sull’amministrazione comunale ma ne avranno un ritorno professionale ed economico importante (aumento di stipendio e pagamento di quasi tre anni di arretrati).
Per il presidente dell’Ermes, Luciano Andreoni, l’attuazione dell’ordinanza è «un atto dovuto che non poteva più essere ignorato. Siamo soddisfatti - conclude - ma saremo tranquilli solo dopo il 5 settembre, quando avremo toccato con mano lo stato dei lavori».
Ai ricorsi degli 88 «pionieri» ne sono seguiti più di mille, in questo caso seguiti dal Sulpm (Sindacato unitario lavoratori polizia municipale). Il segretario romano del sindacato, Gabriele Di Bella, ci tiene a sottolineare che «il Sulpm segue i ricorsi affidatigli a titolo gratuito.

È giusto, infatti, che un diritto sia riconosciuto a chi è in possesso dei requisiti e senza che i richiedenti debbano ricorrere a degli studi legali sborsando così molto denaro».

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