Monica Marcenaro
da Milano
Nella sanità pubblico e privato fondono le proprie competenze ad esclusivo vantaggio del servizio pubblico. È quanto accaduto in alcuni grandi ospedali milanesi, come per esempio Niguarda, Sacco, San Carlo quando hanno deciso di avvalersi delle competenze tecniche e manageriali di unimpresa privata per stare al passo con levoluzione tecnologica nei reparti di emodinamica: è proprio qui dove la miglior macchina con la miglior immagine, lorganizzazione più efficiente e il catetere di ultima generazione garantiscono interventi di coronarografia e angioplastica secondo standard altrimenti impensabili.
Il tutto è stato realizzato affidando, tramite gara dappalto, la gestione complessiva del servizio a unimpresa leader del settore, la Ngc Medical: da una parte le competenze e lesperienza clinico-medica sono rimaste quelle dellospedale; dallaltra lonere della ristrutturazione dei locali, dellinstallazione delle nuove macchine, della gestione informatizzata del reparto e dellapprovvigionamento dei materiali è stato assunto dallazienda privata.
Senza che lospedale abbia tirato fuori una sola lira perché gli investimenti fatti dalla società vengono ripagati nel tempo, riconoscendo un compenso su ogni intervento effettuato. Negli ospedali pubblici il passaggio dalla gestione tradizionale diretta a quella cosiddetta in «service» non è un fatto del tutto nuovo: già in passato alcune aziende sanitarie avevano affidato a imprese esterne i laboratori di analisi e il servizio di dialisi.
Ma solo in tempi più recenti, cioè dalla fine degli anni 90, lesperienza si è allargata anche ad alcuni reparti cruciali, come quello dellemodinamica: il trattamento delle malattie cardiovascolari è uno dei fattori più incisivi nellaumento della durata della vita media nei paesi industrializzati e oggi langioplastica è la terapia dellinfarto miocardico acuto preferibile a ogni altra alternativa. Tutti gli sforzi devono quindi convergere sulla rapidità dellintervento e un reparto allavanguardia dà le migliori garanzie del caso. I primi a crederci sono stati a Niguarda dove nel 98 hanno affidato la gestione in service dellemodinamica a Ngc che ha realizzato il nuovo reparto, a partire dalle opere edili e impiantistiche, dotandolo di apparecchiature, arredi e di tutti i materiali necessari allattività clinica, e supportandolo sia con linformatizzazione, sia con il costante aggiornamento. «È stata unesperienza senzaltro positiva e continua ad esserlo conferma Silvio Klugmann, primario della cardiologia basti pensare allelasticità che abbiamo nellapprovvigionamento dei materiali: possiamo adottare tutti i cambiamenti che riteniamo più utili».
Anche lesperienza del San Carlo conferma la scelta vincente: «Allinizio del nuovo millennio lospedale doveva rinnovare completamente sia il laboratorio di emodinamica, sia la radiologia racconta Maurizio Marzegalli, direttore del Dipartimento di emergenza-urgenza ma non cerano fondi sufficienti e gli stanziamenti previsti a livello regionale non avrebbero coperto entrambe le opere.
Di qui la scelta di percorre strade diverse: attendere il finanziamento pubblico per la radiologia mentre per lemodinamica lospedale decise per la gestione esterna. Morale: il nuovo laboratorio di emodinamica è operativo da metà 2004, mentre lattività della nuova radiologia non inizierà prima della fine di questanno».
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