«Battere Veltroni per mandare a casa al più presto Prodi»

«La campagna elettorale che ci porterà alle urne per decretare la fine di Prodi comincia oggi, comincia da Roma». Fabio De Lillo ha aperto così, ieri, la campagna elettorale di Forza Italia in vista delle comunali. Una sfida che, secondo il consigliere azzurro, andrà ben oltre i confini locali, una specie di verifica dopo l’incoraggiante risultato delle politiche. Nonostante la contemporanea riunione dei vertici azzurri in via dell’Umiltà, all’incontro, oltre a circa tremila fan del consigliere in assoluto più votato fra tutti gli eletti agli scranni del Campidoglio, hanno partecipato il senatore Angelo Cicolani, il deputato Domenico di Virgilio, l’eurodeputato Stefano Zappalà.
«La campagna elettorale della Cdl su Roma risponde a una doppia finalità, romana e nazionale, perché siamo certi che quando il centrosinistra dovrà trovare un diverso candidato capace di una forte immagine la scelta cadrà su Walter Veltroni. Ma la Cdl arriva alla corsa per il Campidoglio rinfrancata: un anno fa il sindaco di Roma riscuoteva l’83 per cento dei consensi, che due mesi fa era divenuto il 60 per cento. Oggi il Centrosinistra a Roma ha riscosso il 52,90. Su Roma noi vogliamo fare una nuova operazione verità: vogliamo fare informazione su cosa è stato fatto in questa città e cosa, invece, non è stato fatto. La nostra prima proposta, il primo giorno di Consiglio comunale, sarà l’abolizione totale e non infinitesimale dell’Ici sulla prima casa: una proposta alla quale, nonostante le operazioni di facciata, Veltroni è assolutamente contrario perché ha sperperato invece di gestire. Eliminare l’Ici è possibile: basti pensare ai risparmi che possono essere ricavati sulle consulenze esterne, vergognoso il caso della terrorista Baraldini, che possono essere recuperate con personale del Comune». «Ci sono più di cento immobili del Comune praticamente concessi a titolo gratuito ai Centri Sociali- conclude De Lillo - .

Per non parlare poi di operazioni non propriamente attinenti agli interessi dei cittadini di Roma, come l’apertura a Gerusalemme di un Ufficio per la Pace tra Israele e la Palestina. I Romani hanno bisogno di buona amministrazione e noi siamo pronti a fare il nostro lavoro. Roma non è rassegnata, i romani non credono che si possa lasciare per un ventennio Roma alla sinistra».

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