Giovanni Bazoli si fa garante dello status quo della Rcs, il gruppo che controlla il Corriere della Sera. Il banchiere bresciano si è infatti mostrato ieri più che persuaso che il clima tra i grandi soci di Via Solferino sia positivo, malgrado la profonda stoccata inferta dal padrone della Tods, Diego Della Valle: «Credo di sì», ha detto Bazoli che insieme al numero uno delle Generali, Cesare Geronzi, è considerato il grande tessitore degli equilibri della finanza italiana.
Secondo Della Valle, il professore-banchiere e Geronzi gestirebbero il vero potere in Rcs, al di fuori del consiglio di amministrazione. Unaccusa pesante, davanti alla quale Bazoli ha ieri opposto un «no comment» di piombo. Limprenditore marchigiano ha anche chiesto al consiglio di Generali di cedere la propria partecipazione (3,7%), sostenendo che «crea solo malumori e non è core business». Bazoli sembra però mandare il messaggio di considerare più che gestibile la polemica sollevata da «Mr Tods»: la prima verifica è oggi quando il cda di Rcs sarà chiamato ad approvare i conti del 2010 ed è possibile che lad Antonello Perricone aggiorni i consiglieri sul piano strategico approvato a dicembre. Il vero confronto tra i soci è però rimandato alla riunione del patto, in agenda mercoledì 16. Bazoli siede nel patto per la finanziaria Mittel, ma dellaccordo parasociale fa parte anche la «sua» Intesa Sanpaolo (di cui il banchiere è anima storica e presidente del consiglio di sorveglianza).
Il salotto buono del Corriere, che in tutto blinda il 65% del capitale, ha da sempre rappresentato una delle stanze di compensazione della finanza italiana e anche uno dei suoi maggiori centri di influenza. Apparso in buona forma al termine del consiglio di Mittel (nel primo trimestre dellesercizio 2010-2011 la finanziaria ha peso 0,2 milioni), Bazoli ha poi preso la parola su Telecom Italia, di cui Intesa è grande azionista tramite la cassaforte Telco sempre in tandem con Assicurazioni Generali, oltre che con Mediobanca e con la spagnola Telefonica. Ad aprile scadrà il consiglio di amministrazione di Telecom e la posta in palio resta la permanenza dellamministratore delegato Franco Bernabè.
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