da Roma
Dopo aver perso qualche colpo nei sondaggi (e quelli riservati dei Ds iniziano a tratteggiare una situazione davvero «a rischio»), lUnione inizia a patire anche le prime perplessità della stampa internazionale, notoriamente mai troppo benevola con Silvio Berlusconi. Al punto che il corrispondente da Milano della Bbc, Mark Duff, firma sul sito dellemittente britannica un articolo in cui definisce quella di Romano Prodi «una battaglia in salita per conquistare gli elettori». E siccome è ormai chiaro che la rimonta della Casa delle libertà cè davvero (resta solo da quantificarla, cosa che avverrà solo con il voto), il leader dellUnione sceglie di applicare la strategia meno rischiosa e decide, almeno per il momento, di rinunciare alle apparizioni tv. Una scelta che, di fatto, rende inaccessibile il piccolo schermo anche al premier. Al di là dellindisponibilità al faccia a faccia con Berlusconi, infatti, Prodi dice «no» anche allipotesi di essere unico ospite della puntata di Porta a Porta di stasera, cosicché il premier dovrà rinunciare alla trasmissione di Bruno Vespa inizialmente in calendario per domani sera. Insomma, una strategia che va un po oltre quella messa in atto da Berlusconi nel 2001 che si rifiutò il confronto diretto con Francesco Rutelli ma senza arrivare a impedirgli di andare in video.
Bbc. Il ritratto dei due «contendenti», Duff lo sintetizza così: «Veterano di battaglie nelle aule di giustizia, Silvio Berlusconi ha fegato, fascino e un certo carisma. Al contrario Romano Prodi è piuttosto scialbo, conosciuto come il Professore e non rinomato per le sue capacità di comunicazione». È per questo, insomma, che quella del «fiacco» leader dellUnione è «unimpresa ardua». Il sito della Bbc, però, non lesina elogi per Prodi, «rispettato per la competenza in politica economica». Quando fu presidente del Consiglio, aggiunge, fece «un lavoro piuttosto buono» e questo «dovrebbe giocare a suo favore». Ma lemittente britannica critica duramente il programma dellUnione, nonostante «la qualificata approvazione di alcuni rispettati commentatori». Perché, spiega, «non cè parola sulla riforma dei sindacati, delle professioni o del settore pubblico...». «Semplicemente - prosegue Duff - Prodi non può permettersi di alienare gli interessi acquisiti allinterno della sua alleanza includendo questi elementi». Insomma, la sua «debolezza politica è penosa soprattutto a paragone del suo rivale» che «è stato in grado di spingere con forza il suo piano dazione per il governo senza dover avere la cortesia di consultare gli alleati». E qui stanno le perplessità maggiori della Bbc: «Prodi si trova a camminare sul filo del rasoio per evitare di dispiacere i suoi irritabili alleati, che sono in disaccordo su tutto, dallambiente ai diritti delle coppie dello stesso sesso o non sposate». E, dunque, se «il manifesto di Berlusconi è breve e sintetico», il Professore «ha dovuto sopportare mesi di discussioni». Il risultato? «Un tomo che riempie centinaia di pagine, pieno di ambiguità...». Su tutte la Tav, perché «per evitare disdicevoli discussioni, gli estensori del programma dellUnione non lhanno citata, consentendo ad entrambi i campi di sostenere che lavevano avuta vinta».
Confronti tv. Che Prodi abbia rifiutato di partecipare a Porta a Porta, invece, lo conferma, seppure indirettamente, Bruno Vespa. Avere il Professore ospite oggi e Berlusconi domani, dice, «era unipotesi ma è saltata».
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