Leggi il settimanale

La Bbc fa un’inchiesta su Berlusconi. Ma sembra «Annozero»

Che tristezza vedere sulla Bbc, tv simbolo del giornalismo anglosassone, una reportage (The Berlusconi show) sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che sembra la brutta copia di Annozero. Eppure l’italo-britannico Mark Franchetti del Sunday Times è un giornalista che ha vinto in due anni il British Press Award e il Foreign press association award. Anche l’idea madre, il viaggio di ritorno dell’emigrante a distanza di 25 anni per vedere com’è cambiato il suo Paese, sebbene non nuovissima poteva dare alcuni spunti interessanti. Ma in tutta l’ora del filmato, andato in onda il 17 e il 24 marzo scorso e sottotitolato per Youtube si vede solo un cocktail capriccioso di gossip politico, scandalistico e giudiziario.
Il puzzle di filmati vecchi e nuovi è giornalisticamente incalzante, ma il ritornello è sempre lo stesso: come fa Berlusconi, con tutte le ombre sul suo passato, a governare l’Italia da 15 anni? Tanto per capire quale sarà la (non) risposta si comincia con il NoB-Day e si finisce Beppe Grillo che canticchia al pianoforte di «mignotte e piduisti». In mezzo uno sfarfallìo di violini, fisarmoniche e sassofoni, interviste al banchiere Ennio Doris, ai giornalisti Carlo Rossella e Alessio Vinci e al ministro degli Esteri Franco Frattini. Poi tocca all’immancabile Marco Travaglio che parla come un attore, spara ad alzo zero sul premier «mafioso» e Antonio Di Pietro che fa il corifeo indignato per «i rapporti poco trasparenti con personaggi legati alla malavita».
Ovviamente Franchetti non sa né del boss romeno Pavlov con cui l’ex pm andò a cena né delle vacanze di Travaglio con il sottufficiale condannato per mafia, e dunque si fida. Non sa nemmeno della vera Patrizia D’Addario story, e così la escort pugliese che ha registrato i suoi due incontri con il premier a Palazzo Grazioli passa pure per una specie di santarellina. L’inchiesta sulle Fiamme gialle del 1994, da cui è stato assolto, diventa «la» causa della caduta del suo primo esecutivo. Le solite verità sinistre, le solite inesattezze. Per i sudditi di Sua Maestà Berlusconi governa praticamente indisturbato da allora, «nell’unico Paese dove qualcuno con il suo potere mediatico può diventare primo ministro, subire delle accuse serie e restare al potere così al lungo».

In realtà la risposta alla famosa domanda era saltata fuori all’inizio, quando un anzianotto militante del popolo viola chiariva, una volta per tutte, la verità: «Aho, i miei parenti sono tutti poveri. E votano tutti Berlusconi. Perché? Perché so’ str...».
felice.manti@ilgiornale.it

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica