Bce e Unione Europea applaudono la decisione della Cina di rendere lo yuan più flessibile. In un comunicato congiunto, listituto di Francoforte e il presidente dellEurogruppo, Jean-Claude Juncker, hanno ieri dato il benvenuto alla decisione annunciata dalla Banca Popolare Cinese, sottolineando che «larea delleuro continua ad avere un chiaro interesse in un sistema finanziario internazionale forte e stabile, considerato che la volatilità eccessiva e movimenti disordinati nei tassi di cambio hanno implicazioni negative sulla stabilità finanziaria». Per questo motivo, «tenendo conto del ruolo importante della Cina nelleconomia globale, incoraggiamo le autorità a permettere una maggiore flessibilità dello yuan come mezzo per promuovere una crescita bilanciata in Cina e nelleconomia mondiale». Le successive precisazioni della Banca Popolare Cinese hanno però smorzato gli entusiasmi: laggiustamento non sarà realizzato tutto in una sola volta, ma in maniera «graduale». Nessuna rivalutazione rapida di una moneta che gli occidentali giudicano sottovalutata per aiutare le esportazioni cinesi. Le autorità terranno sotto controllo «le fluttuazioni del tasso di cambio» e la «stabilità fondamentale» dello yuan dovrà essere mantenuta.
Per questo monta lo scetticismo nei confronti dellapertura della Cina agli Usa verso uno yuan più flessibile e lattenzione si sposta ora sui mercati per valutarne la reazione e capire quanto la decisione, allapparenza storica, di Pechino, possa avere ripercussioni reali sulleconomia mondiale.
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