Cautela nell'alzare i tassi d'interesse: è il messaggio che il Fondo monetario internazionale manda alla Banca centrale europea. Nell'analisi annuale dell'eurozona, i cui risultati sono stati resi noti ieri, l'Fmi afferma che un'ulteriore stretta monetaria in Europa appare «garantita» poiché l'inflazione sta scendendo lentamente e la ripresa sta prendendo slancio. Ma per il fondo non ci sono le condizioni per una stretta più prolungata e sostanziale: infatti «l'inflazione primaria tornerà sotto il 2% nel 2008», mentre è «improbabile» che la crescita superi il 2%. Sul versante europeo invece si dà per molto probabile una mossa al rialzo dei tassi, anche di mezzo punto, nella riunione di giovedì della Bce a Madrid. Finora la banca centrale non è mai intervenuta sui tassi al di fuori di Francoforte, ma il presidente Jean-Claude Trichet ha di recente ricordato che «niente esclude che il consiglio possa decidere quando è fuori da Francoforte». Sul mercato dei cambi, il dollaro ha continuato a puntare al rialzo grazie alle dichiarazioni di lunedì sera di Ben Bernanke.
L'euro è stato indicato a fine giornata a 1,2825 dollari contro 1,2867 e il dollaro quota 113,45 yen da 112,41. Il presidente della Federal Reserve ha previsto che l'inflazione Usa è destinata a salire ancora, causando un'inversione delle aspettative che davano per improbabile un aumento dei tassi nella riunione del 29 giugno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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