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Beffata la Digos Preso lo stabile nel corso delle trattative

Simpatici forse no, ma molto abili sicuramente sì. Sabato pomeriggio infatti mentre il «grosso della truppa» teneva occupata la polizia in porta Genova, alcuni antagonisti occupavano lo stabile in Chinatown. E, appena portato a termine l’operazione, hanno avvertito la piazza che poteva far scendere i cinque «compagni» rimasti sui tetti di via Savona. Salvo poi fare gli sberleffi già in serata dal sito Indymedia. Una «storia infinita» iniziata quattro mesi e due stabili occupati fa, quando venne sgomberato una palazzina del Comune in Ripa di Porta Ticinese 83, trasformato da anni nel centro sociale «Lab Zero». Già in giornata, gli anarchici avevano individuato un grosso complesso in via Savona 18 dove entravano, gabbando la polizia per tutto il giorno alle loro calcagna. E come un’araba fenice, da «Lab Zero» nasceva «Bottiglieria Okkupata».
Lo stabile veniva poi liberato giovedì scorso, operazione non impeccabile, visto che sette ragazzi riuscivano a salire sui tetti. Contemporaneamente i «compagni» davano vita a manifestazioni, presidi e cortei, mettendo la città in affanno. Ma solo per far credere alla Digos che la loro intenzione fosse di rimanere al Ticinese a tutti i costi. In realtà la città era stata passata a setaccio fino a individuare il posto giusto: un bel palazzetto di 4 piani, con ampio capannone in giardino in via Giannone 8.
Bisognava però creare un’azione diversiva. Così sabato pomeriggio veniva inscenata una nuova protesta in porta Genova. La polizia accorreva in forze, in particolare tutto la stato maggiore della Digos. Iniziavano le solite estenuanti trattative per concordare modi, forme e percorso del corteo. E dopo spintoni, urla, strepiti e insulti, finalmente verso le 18 gli antagonisti raggiungevano l’accordo con la Questura. «Fate scendere i ragazzi dai tetti senza identificarli e noi molliamo tutto». Una strana arrendevolezza che però non ha insospettito nessuno.
E difatti in serata alle 23.40 un comunicato su Indymedia spiegava l’arcano e annunciava la nascita del Centro sociale Stamperia. «Alle ore 16 un nuovo posto è stato occupato.

I compagni, informati del fatto, sono disposti a questo punto a spostarsi dal tetto se un corteo va a riprenderseli e li accompagna via senza denunce ne identificazione. Così avviene e con estrema gioia si decide di continuare la festa da un’altra parte. Se la polizia pensava di poter tirare finalmente un sospiro di sollievo si sbagliava». Alla prossima puntata.

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