Ieri una decina di persone si è radunata davanti la saracinesca della tabaccheria di via dellImbrecciato 137, a Villa Bonelli, nel popolare quartiere Portuense della Capitale. Tutti decisi a capire perché mai quella schedina non sia stata giocata: una dimenticanza del tabaccaio? Un rifiuto del terminale? E si pensa a quei 90mila euro a testa volati via per uninezia. «Una storia così ti ammazza prima di morire», ha detto uno di loro. Dopo una lunga attesa una delegazione di loro riesce a parlare col tabaccaio. Un «vertice» a porte chiuse. Mezzora di confronto dalla quale i «beffati di Roma» escono con speranze. «Ci sono sembrati in buona fede - ha detto una signora -, il tabaccaio dice che suo fratello è alla Sisal per avere chiarimenti, a fare controlli». «Noi comunque non ci arrendiamo - taglia corto il figlio -. Prima consulteremo il nostro avvocato».
Dal canto suo il tabaccaio, che tiene a precisare di non essere il proprietario del negozio, non nasconde un certo nervosismo: «Siamo in buona fede, ma comunque abbiamo consultato anche noi un legale». E nel frattempo fa chiamare i carabinieri perché le telecamere «ostruiscono laccesso dei clienti»CBar
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