«L'Idea di Roma. Una città nella storia»: dal 21 settembre al 21 novembre il Complesso del Vittoriano di Roma ospita una grande mostra promossa celebrativa dei 140 anni di Roma Capitale che vuole raccontare la storia della città dagli albori agli anni '60 attraverso oltre 250 opere tra dipinti, incisioni, antichi documenti di archivio, sculture, fotografie, antichi codici e volumi. Ripercorrere oggi, in occasione del 140° anniversario di Roma Capitale, la scansione per tappe della storia di Roma, può costituire un veicolo utile per capire la contemporaneità facendo affiorare le memorie della città attraverso l'analisi del suo assetto urbano, dei suoi monumenti, delle sue testimonianze artistiche, del tracciato delle sue vie, di alcune sue tradizioni millenarie. Se si volesse rintracciare un punto di partenza per la costruzione dell'«Idea di Roma» bisognerebbe partire dall'Umanesimo, quando si iniziò la costruzione del suo «mito» intendendo la città - nella sua più larga e vasta accezione - come un simbolo stesso della civiltà classica, un modello ideale al quale rifarsi. La Città Eterna, grazie alla sua stratificazione storica, era infatti riuscita a coniugare le vestigia imperiali pagane con la Roma cristiana divenendo il modello di una lezione storica in grado di offrire alla comunità intellettuale un punto di riferimento, una «città delle memorie». Ma fu nell'Ottocento che si affermò l'«Idea di Roma» - per riprendere una espressione già utilizzata da Federico Chabod - intesa come un valore universale in grado di dare dignità a una comunità nazionale. Roma divenne la meta di intellettuali e poeti, italiani e stranieri, che cercavano di ripercorrerne la storia affinché la lezione del passato giungesse come una lezione culturale anche per la contemporaneità. Tanto era diffuso questo convincimento da spingere Vincenzo Gioberti ad affermare che la città era «la sede privilegiata del sublime». Una tesi ripresa più tardi con diversa accezione da Giuseppe Mazzini che giunse ad affermare che «Roma non è una città: è una idea». Nelle varie epoche sono enucleati dei punti di riflessione sul tema centrale - l'idea di Roma all'interno dei vari contesti per visualizzare con immediatezza come questa idea muti di significato attraverso le epoche acquistando valenze diverse: la Roma vagheggiata da Cola di Rienzo, ad esempio, è ben diversa dall'idea della Repubblica Romana di Mazzini, così come anche l'utilizzo di medesimi simboli iconografici è spesso assai dissimile da un secolo all'altro. Il progetto espositivo si articola come un percorso incentrato su due temi unitari - l'assetto urbano e la vita quotidiana e sociale - modulati per stazioni cronologiche dall'antichità alla contemporaneità. La presenza di antiche piante della città che ritraggono gli stessi luoghi in epoche storiche consentono di avere un chiaro richiamo delle variazioni territoriali che nel corso dei secoli si sono stratificate su Roma. Accanto a questo percorso si analizzano alcuni monumenti simbolici di Roma, rappresentativi proprio della trasformazione e del mutamento funzionale all'interno del contesto storico di riferimento, si pensi ad esempio a Castel Sant'Angelo o al Colosseo. Le sezioni della mostra si articolano partendo dalla «Roma Classica», passando per «L'idea di Roma nel Medioevo» e proseguendo poi attraverso «Le rovine di Roma 1849», «Roma Sacra», «Roma Capitale», «Roma moderna», «Utopia Urbana», «Roma '60». Prestiti importanti arricchiscono l'esposizione.
Tra le varie Istituzioni la Galleria Palatina di Firenze, l'Archivio Centrale dello Stato, l'Archivio di Stato di Roma e di altre città italiane, l'Archivio Storico Capitolino, la Biblioteca Centrale «Vittorio Emanuele II» di Roma, la Biblioteca del Senato, la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, l'Istituto Luce, l'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, il Museo Centrale del Risorgimento di Roma, il Museo di Roma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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