RomaPiù forte dellemergenza infortuni, di un mercato deludente che ha indebolito più che rafforzare il gruppo, persino delle «scintille» tra Reja e il ds Tare oltre che degli insulti via Facebook al nuovo acquisto Candreva. È lo strano caso Lazio: tra mille difficoltà ambientali, la squadra biancoceleste torna a battere una grande dopo 13 mesi, quel Milan diventato un tabù durato 14 anni. Era il dicembre del 2010 quando Hernanes e compagni schiantarono lInter di Benitez, stavolta è toccato ai rossoneri. Insomma, la Lazio vince, galoppa in campionato - è a due punti dal terzo posto e dallUdinese ma anche Milan e Juve non sono lontanissime - ma è inquieta al suo interno.
«Stringeremo i denti per le assenze ma non so dove potremo arrivare, purtroppo in questa finestra di mercato alcune operazioni non sono andare in porto e sarò costretto a fare di necessità virtù», così dopo la prestigiosa vittoria il saggio Reja, piedi di piombo e consapevolezza che lemergenza sarà continua. Intanto ha ritrovato il sorriso, dopo che nel pomeriggio di mercoledì aveva avuto un duro confronto (smentito dallallenatore) con il ds Tare, nato dalla delusione e dalla preoccupazione per lindebolimento della rosa. Si era parlato anche di una squadra amareggiata per i mancati rinforzi e anche di un Klose arrabbiato per lesclusione. Nulla di vero per quanto riguarda il tedesco, fermato dal piccolo infortunio rimediato contro il Chievo.
Ciò che è purtroppo vera è laccoglienza riservata al nuovo acquisto Antonio Candreva, romano di Tor de Cenci, etichettato dai tifosi biancocelesti come fan della Roma. Tutta colpa di una frase di qualche tempo fa: «Il mio modello è De Rossi, il mio idolo è Totti». Frase che ha disturbato e non poco la sponda laziale della Capitale. Parolacce, offese, insulti pesanti e irripetibili, minacce (alcune di morte): la protesta è iniziata sui forum martedì sera, è esplosa nelletere romano ed è sfociata sul profilo Facebook della Lazio appena sono state pubblicate le prime foto di Candreva durante le visite mediche di rito. Il ds Tare lo voleva già in estate, alla fine è diventato il ripiego di gennaio dopo il no del Cska Mosca per Honda (mancato accordo sul prezzo), laffare sfumato di Nilmar (per gli orari diversi delle banche spagnole rispetto a quelle italiane) e il rifiuto di Krasic dopo il sì della Juventus (il serbo voleva il prestito secco per tornare a Torino a fine stagione).
Il successo con il Milan sembra aver cancellato o quanto meno placato lira dei tifosi. Il presidente Lotito, che ieri ha dovuto incassare lesclusione dal Consiglio federale (per il nuovo codice etico del Coni), dopo la partita era raggiante: si è intrattenuto con ogni singolo giocatore e ha parlato con i supporter (la Curva Nord lo aveva fischiato e contestato nei minuti precedenti la partita con il Milan). Il problema resta linfermeria: ai lungodegenti Brocchi - che dopo un consulto in Olanda ha deciso di non operarsi - e Mauri (rientrerà intorno al 20 febbraio) si aggiunge il difensore Dias: distrazione ai flessori e quasi certo forfait per Genova. La coperta corta sarà uno dei punti deboli della Lazio nella corsa alla Champions.
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