La bellissima Riviera del Conero Terra picena dove godersi la vita

E' alba sul promontorio del Conero. Il profilo scuro del monte lentamente si tinge di rosa. Poi all'improvviso s'infiamma dell'oro dei raggi del sole nascente. Dall'acqua lo spettacolo è mozzafiato. Anche gli scogli gemelli delle Due Sorelle, simbolo di questa bellissima Riviera e raggiungibili solo dal mare, pian piano si illuminano e si riflettono nell'acqua cristallina. Un'emozione che si rinnova ogni mattina. Come scrisse Casanova nelle sue Memorie «proprio ad Ancona avevo cominciato a godere intensamente della vita»…
Ancona, grazie alla sua particolare forma a gomito, è la sola città d'Europa dove il sole sorge e tramonta sul mare. Da qui comincia la Riviera del Conero un tratto del litorale adriatico che comprende una manciata di piccoli, deliziosi paesi. La bianca falesia in questo punto sprofonda a picco nei fondali marini. E lascia intravedere stratificazioni lontanissime nel tempo, una carta d'identità del territorio e delle sue evoluzioni geologiche. In barca, meglio se a vela, s'arriva alla baia di Portonovo e all'abbazia di Santa Maria, un gioiellino del romanico a strapiombo sull'acqua. Poi si giunge davanti al borgo medioevale di Sirolo dove la sera è d'obbligo lo struscio. E infine ai lidi sabbiosi di Numana e Porto Recanati. Tutte località dove la stagione dei bagni si protrae fino ad ottobre ma che vantano anche una storia plurimillenaria perché le Marche, il cui simbolo è il picchio sacro a Marte, sono luoghi di memoria picena, popolo guerriero e seminomade dell'età del Ferro. E celano una realtà archeologica di forte spessore in qualità e quantità.
Secondo la leggenda i Piceni sarebbero giunti seguendo il picchio sacro. Più logico pensare che si siano insediati a Numana - tra i pochi porti naturali del mar Adriatico - perché terminale di una strada appenninica di traffici e commerci, la via dell'ambra che poi arrivava alle corti micenee.
Le tombe ritrovate sono circa duemila tutte datate tra il nono e il terzo secolo a.C. Ma l' interrogativo più intrigante riguarda il ruolo di quella che non a caso è stata definita la Regina dei Piceni. La sua tomba a circolo, quaranta metri di diametro, ha restituito ben 1783 oggetti. Monili ed utensili vari ma anche e soprattutto due carri: un calesse - mezzo femminile utilizzato per scopi pacifici - e una biga, carro da guerra per autonomasia, oggi esposti all'Antiquarium, il museo di Numana. Eppur lei, la Regina, non era una guerriera. Forse maga, forse sacerdotessa, a metà tra Penelope e Medea, conserva ancora gelosamente parte dei suoi misteri. «Stiamo lavorando ad un progetto di edificabilità sostenibile “Un tetto per i piceni" proprio per dare una più degna dimora a questo popolo antenato» racconta l'archeologo Maurizio Landolfi, direttore di Antiquarium. La necropoli I Pini di Sirolo è infatti visitabile solo su prenotazione. D'estate vengono organizzate conferenze e passeggiate archeologiche serali. Molti reperti poi si trovano anche a Palazzo Ferretti in Ancona, uno tra i più importanti musei archeologici d'Italia che raccoglie tra l'altro la Venere di Frasassi, realizzata su una stalattite di 20mila anni fa.
Scavi ma anche trekking e birdwatching sui sentieri panoramici del Parco del Conero. A piedi o in mountain bike in mezzo alla rigogliosa macchia mediterranea. E' il regno delle ginestre tanto care a Leopardi, del corbezzolo, del ginepro. E del falco pellegrino che dalle coste africane migra ogni anno per nidificare.
L'offerta turistica della Riviera del Conero si declina al plurale come del resto il nome Marche. C'è la Rocca di Offagna, borgo medioevale tra i duecento più belli d'Italia. C'è la festa del Rosso Conero, dal 3 al 5 settembre a Camerano, località che come Osimo, città dei «senza testa», merita un pomeriggio dedicato alla visita delle parti sotterranee, un paese parallellO, Mentre il nomignolo degli osimani si riferisce alle statue acefale del Palazzo Municipale. Fino ad autunno inoltrato un altro must è Fresco di Grotta, progetto che lega il Verdicchio, icona dell'eccellenza enologica marchigiana, all'imponente complesso ipogèo delle Grotte di Frasassi. L'idea è quella di degustare il bianco pregiato in un luogo «magico». Da gourmet invece accompagnarlo al brodetto, una squisita zuppa di pesce. Ogni porto ha la sua ricetta, la migliore, forse, è quella di Porto Recanati gialla come l'erba zafferanella che la colora. Una vera prelibatezza.
Per informazioni e prenotazioni: Associazione Turistica Riviera del Conero, via Peschiera, 30/a - Sirolo (AN). Telefono: 071 9332270, www.

rivieradelconero.info

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