Da Bembo a Raffaello, all'Ambrosiana torna il Rinascimento

Per il ciclo dei «Giovedì letterari», il 24 febbraio sarà presentato il volume «Il cuore di cristallo» di Lina Bolzoni. Un ritratto del Rinascimento italiano partendo dai «ragionamenti d'amore» di Pietro Bembo, in una trama di testi e dipinti del periodo più ricco della nostra Storia

Se in queste settimane - complice il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia - tutto il Paese parla di Risorgimento, la Biblioteca Ambrosiana sposta invece l'attenzione su un altro periodo altrettanto decisivo e affascinante della Storia patria, il Rinascimento. Messa da parte la vis civica e la politica, infatti, è tempo di tornare a parlare di cultura e letteratura. Quale miglior scenario, quindi, del ciclo di incontri «I Giovedì Letterari», che giovedì 24 febbraio, alle ore 18, sarà incentrato sulla presentazione del volume «Il cuore di cristallo» di Lina Bolzoni (Saggi, Einaudi, pp. 376, 34 euro).
Il sottotitolo del volume, presentato da Armando Torno che intervisterà l'autrice nella Sala XXIII della Pinacoteca Ambrosiana, è eloquente: «Ragionamenti d'amore, poesia e ritratto nel Rinascimento». Lasciandosi alle spalle i confini fissati dalla tradizione, si interrogano in modo inedito poeti e artisti del nostro Rinascimento, si inseguono ipotesi che prendono via via corpo e tessono una trama insospettata fra letteratura e arti, tra eros e inquietudini religiose, tra Venezia, le corti italiane, e la raffinata stagione artistica dei Paesi Bassi. Punto di partenza sono i «ragionamenti d'amore» che Pietro Bembo colloca ad Asolo, in una festa di nozze celebrata da Caterina Cornaro, la regina di Cipro che ha dovuto rinunciare al suo regno. Offrono un autoritratto dell'autore sotto maschere diverse e insieme un ritratto a tutto tondo della poesia, dell'amore, della corte, dell'amicizia. Ma dalle pieghe del testo vengono suggerite prospettive divergenti: il ritratto si incrina, si raddoppia, si racconta collocandosi su piani diversi. Proprio come i ritratti doppi, con rovescio o con coperchio, che tra Quattro e Cinquecento vengono realizzati per esempio da Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Raffaello, Lotto, Tiziano.
Lina Bolzoni è docente di Letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore, dove ha fondato il Centro per l'elaborazione informatica di parole e immagini nella tradizione letteraria.

Ha insegnato fra l'altro all'Università di Harvard, a Ucla, e al Collège de France. Ha curato l'edizione delle Opere letterarie di Tommaso Campanella e la parte introduttiva della mostra La fabbrica del pensiero: dall'arte della memoria alle neuroscienze (Firenze-Parigi 1990).

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