Ancora bollettino di guerra dalle principali Borse europee che hanno terminato la seduta in pesante ribasso, nonostante la decisione congiunta delle banche centrali di tagliare di mezzo punto percentuale i tassi di interesse. A Piazza Affari il Mibtel ha ceduto il 5,72% a 16.793, riportandosi sui minimi di aprile 2003, lS&P/Mib il 5,71% a 22.274 punti, lAll Stars il 5,64%. Maglia nera fra le blue chip per Unicredit che ha ceduto il 12,58% scendendo sotto quota 2,5 a 2,445 euro. Sempre fra i finanziari in forte calo Bpm (-8,1%), Alleanza (-7,8%), Intesa Sanpaolo (-5,84%), Mediobanca (-3,96%), Ubi (-3,3%). In controtendenza Banco Popolare (+3,5%), Mps (+1,6%), Mediolanum (+0,33%), chiusura piatta invece per Generali e Fonsai. Ancora una pioggia di vendite su Impregilo (-12,3%), LEspresso (-11,6%), Autogrill (-10%), Mondadori (-9,9%) e sugli energetici Tenaris (-10,5%), Eni (-9,7%) e Saipem (-7,64%). Scivola sotto quota 0,85 euro Telecom che ha chiuso in calo dell8,9%, in forte calo anche Fastweb (-9,4%). Chiusura sotto i 7 euro per Fiat che ha ceduto il 5,32% a 6,965 euro. In decisa controtendenza Prysmian (+7%), bene Finmeccanica (+1,74%), in leggero rialzo Atlantia (+0,18%). In recupero Tiscali che dopo aver fatto segnare una flessione superiore al 20% ha chiuso in calo dell1,1% a 0,71 euro: la società ha smentito una riduzione della partecipazione da parte del fondatore Renato Soru. Giornata nera anche per le principali banche europee. Londra in calo del 5,18% , Francoforte del 5,88% e Parigi del 6,39%.
In totale sono stati bruciati 350 miliardi di capitalizzazione.
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