«Benedetto commosso da Genova»

«Quanto più il mondo si presenta indifferente e scettico, quanto più afferma il qualunquismo etico come necessaria condizione per una buona convivenza, tanto più la nostra fede deve essere vera, credibile in forza della nostra vita, capace di dare ragione di sé». Lo ha detto l’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, nel discorso tenuto al termine della processione per il Corpus Domini ieri pomeriggio davanti alla cattedrale genovese di San Lorenzo. Bagnasco ha poi ricordato la visita del Papa domenica scorsa a Genova. «La città - ha dichiarato l’arcivescovo - ha mostrato che vuole bene al Papa. La naturale riservatezza di Genova non ha impedito di farsi popolo in festa e di stringersi attorno al successore di Pietro, fattosi pellegrino nella nostra terra. Il Papa stesso, ma anche molti fedeli che erano in piazza della Vittoria, mi ha confidato una forte impressione, impressione alla quale io stesso non sono sfuggito: il popolo radunato era grande ma il silenzio raccolto e orante si sentiva ancora più grande».

L’arcivescovo ha concluso il discorso ricordando l’invito rivolto dal Pontefice ai giovani nella sua visita genovese: «Annunciate Cristo Signore, speranza del mondo. Quanto più l’uomo si allontana da Dio, la sua sorgente, tanto più smarrisce se stesso, la convivenza umana diventa difficile, e la società si sfalda».

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