Che la qualità e la quantità del sonno siano importanti è qualcosa di lapalissiano: se non si dorme bene, la giornata successiva potrebbe essere un disastro. Ma quando questo accade per periodi prolungati, si possono verificare ricadute negative sulla salute: una di queste potrebbe essere l’aumento della massa corporea o la difficoltà a perdere peso. In un articolo di HealthLine sono annoverati i 5 modi in cui un buon sonno può aiutare a dimagrire (o a non ingrassare).
Contrastare la tendenza all’obesità
L’aumento di peso è associato al cosiddetto sonno breve, ossia quello inferiore a 6-7 ore per notte: in altre parole, dormire poco potrebbe contribuire allo sviluppo dell’obesità. Questa è associata ai livelli di fame e al conseguente consumo di cibi calorici, come grassi e zuccheri: si può ipotizzare che il legame tra poco sonno e obesità potrebbe avvenire per l’innalzamento dei livelli di grelina, rilasciata dallo stomaco e conosciuta anche come ormone della fame, a discapito dei livelli di leptina, cioè l’ormone della sazietà rilasciato dalle cellule adipose. E, a proposito di ormoni, poco sonno può influire anche sul sistema nervoso simpatico, con il conseguente aumento del cortisolo, l’ormone dello stress. Si rischia di innescare così un circolo vizioso: si dorme poco e male per il troppo stress e il troppo stress impedisce un bel sonno lungo e riposante.
Scelte alimentari migliori
Dormire meglio agevolerebbe una scelta alimentare più salutare. Sostanzialmente, il sonno migliora i processi decisionali, e questo si può concretizzare, tra le altre cose, nel dare priorità a pasti più sani, nutrienti e che apportino sazietà attraverso proteine di qualità, per esempio.
Prevenire troppi spuntini
È semplice: quando si dorme, non si mangia. Stare in piedi troppo a lungo può comportare il bisogno di ricorrere a spuntini estemporanei, in particolare per chi ha la tendenza alle merende notturne.
Potenziali benefici metabolici
Il sonno di qualità contribuisce inoltre a evitare i cali metabolici che spesso sono connessi con il poco sonno, oltre naturalmente a ridurre il rischio di sviluppare malattie dell’apparato cardiovascolare e diabete di tipo 2. Inoltre la mancanza di sonno può sopprimere l’ossidazione di grassi, cioè quel processo che consente la trasformazione delle cellule adipose in energia.
Migliorare l’attività fisica
Come detto, quando si dorme poco e male, il giorno dopo ci si sente stanchi. L’affaticamento diurno è infatti la conseguenza diretta della mancanza di sonno, ma c’è anche un’altra conseguenza: si bruciano meno calorie rispetto a quando ci si sente riposati a seguito di una dormita ben soddisfacente. In generale, la mancanza di sonno rischia di peggiorare le performance nel campo dell’attività fisica, poiché riduce il tempo di reazione, la motricità fine, la potenza muscolare, la resistenza e la capacità di problem solving.
E anche qui si innesca un circolo vizioso: si dorme male e si pratica attività fisica con minore voglia e impegno, di conseguenza si dorme male e così via, potenzialmente all’infinito. Perché anche un’attività fisica di qualità contribuisce al buon sonno, per il ristoro di tutto l’organismo.