Perché le dita si raggrinziscono in acqua? Il vero motivo (ma non ditelo ai bambini)

Alla base del curioso fenomeno c'è un comando impartito al nostro organismo dal sistema nervoso autonomo

Perché le dita si raggrinziscono in acqua? Il vero motivo (ma non ditelo ai bambini)
00:00 00:00

Quando il nostro organismo resta per lungo tempo immerso nell'acqua, mani, piedi e polpastelli delle dita si raggrinziscono in modo caratteristico. Si tratta di un fenomeno noto a tutti, ma ciò che in tanti ignorano è che le pieghe assunte dalla nostra pelle hanno sempre la medesima forma e dimensione, senza variare mai neppure con gli anni.

A fornire una spiegazione scientifica di questa reazione che in realtà è dettata dal nostro sistema nervoso autonomo, vale a dire quello preposto al controllo delle funzioni vitali involontarie come il battito del cuore o la digestione, è lo studio condotto da un equipe di esperti della Binghampton University di New York sotto la direzione del docente di ingegneria biomedica Guy German.

Innanzitutto l'esperto sfata il mito secondo cui il raggrinzimento sarebbe una conseguenza del gonfiore causato dall'assorbimento dell'acqua da parte del nostro corpo. Alla base del fenomeno ci sarebbe in realtà la contrazione dei vasi sanguigni. Chiedendo ai partecipanti allo studio di immergere le mani in acqua per 30 minuti in diversi giorni per valutare le conseguenze, è stato possibile comprendere che le pieghe assunte dai polpastrelli erano esattamente identiche: ogni soggetto aveva "rughe" della stessa forma e dimensione ad ogni test effettuato e ciascun individuo differiva dall'altro.

"Si pensa di frequente che queste pieghe si formino perché la pelle assorbe dell'acqua, che a sua volta la fa gonfiare e raggrinzire", spiega l'autore dello studio,"ma in realtà è il nostro sistema nervoso autonomo a provocare le rughe". "Il sistema nervoso autonomo è quello che controlla i nostri movimenti involontari, come la respirazione, il battito delle palpebre e il battito cardiaco, e anche la maniera in cui i nostri vasi sanguigni si contraggono e si rilassano", precisa il docente, "è esattamente questa contrazione dei vasi sanguigni la causa delle rughe sulla pelle dopo una lunga nuotata".

Quando la pelle di mani e piedi resta a mollo per lungo tempo, i dotti sudoripari si aprono e consentono al fluido di penetrare nel tessuto cutaneo. "Questa aggiunta di acqua diminuisce la percentuale di sale all'interno della pelle", spiega il dottor German, "così, le fibre nervose inviano al cervello un messaggio che segnala livelli più bassi di sale e il sistema nervoso autonomo risponde restringendo i vasi sanguigni". È proprio questo restringimento a causare una riduzione del volume totale della pelle, che pertanto subisce il caratteristico raggrinzimento formando le rughe in superficie: "È come quando un acino d'uva secco diventa un chicco d'uva raggrinzito: perde più volume che superficie", precisa l'esperto.

Ma perché ogni individuo ha le sue pieghe caratteristiche che non cambiano mai dimensione o posizione? La risposta è molto semplice:"Le dita immerse solitamente riproducono lo stesso schema di rughe perché i vasi sanguigni non cambiano molto la loro posizione", rivela il docente. Un altro aspetto importante emerso nel corso della ricerca è che l'organismo degli individui affetti da compromissioni nervose alle mani non reagisce con le consuete pieghe alle mani e ai piedi nonostante l'immersione prolungata in acqua.

Secondo due ricercatori del National University Hospital di Singapore, il raggrinzimento potrebbe addirittura essere un vantaggio. Stando alla loro teoria, infatti, permetterebbe di aumentare l'attrito in acqua. Si tratterebbe, dunque, di un adattamento evolutivo.

I raggrinzimenti, spiegano gli studiosi, funzionerebbero come una rete di drenaggio, accelerando la scolatura dell'acqua in condizioni di bagnato. Si andrebbe così ad aumentare l'attrito con tutto ciò che si trova in acqua.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica