da Perugia
Ed ecco la storia del regolamento 1257/99 scritto dalla Commissione europea per i Piani di sviluppo rurale 2000-2006. A stabilire che per accedere alla greppia dei fondi europei fosse necessario il «prerequisito» della capacità professionale da parte dei contadini, oltre a individuare le 9 tipologie di interventi (lUmbria le ha attivate tutte), è stato appunto il suddetto regolamento. Messo a punto e varato quando presidente della Commissione era Romano Prodi. A Palazzo Chigi, capo del governo dellUlivo, sedeva Massimo DAlema. E il ministro alle Politiche agricole era Paolo De Castro, prodiano di ferro. Che dopo un incontro a Bruxelles con Prodi, entusiasta poté sbandierare - 9 settembre '99 - come «un grande successo i 1.150 miliardi di lire lanno di fondi strutturali per lo sviluppo rurale assegnati ieri allItalia dal governo Ue per il periodo 2000-2006. Un incremento del 30 per cento rispetto al '94-99».
In Umbria a gestire buona parte del Piano di sviluppo rurale è stato fino al 2004 lex assessore allAgricoltura Giampiero Bocci, che è anche coordinatore regionale della Margherita. È lo stesso che, per quelle coincidenze frequenti in politica, nel 2004 ha fatto da regista allingresso nel governo regionale della nipote di Romano Prodi, Maria, entrata come assessore esterno prima al Turismo e attualmente allIstruzione e formazione professionale. Alla Margherita affermano che mai da zio Romano è venuta la minima pressione, che Maria è stata attiva fin dai tempi dellAsinello: anzi, probabilmente, la cosa è stata appresa con fastidio dal leader del centrosinistra.
Il fatto è che i primi a essere preoccupati per gli scricchiolii che mostra il sistema di potere, apparentemente inossidabile, sono proprio i Ds. Primo, spiegano, «perché governatori e sindaci che hanno praticamente garantito dieci anni di dominio assoluto impediscono la crescita di una classe dirigente». Secondo, unopposizione con più voce in capitolo potrebbe aiutare a evitare errori e scivolate. «Può darsi che una parte dellopposizione non faccia il suo lavoro» dice Renzo Baldoni, capogruppo comunale di Alleanza nazionale a Perugia: «La verità è che qui la Regione e gli enti locali sono la maggiore industria, ogni famiglia ha il suo giorno del ringraziamento. In un sistema così il problema non è più politico ma antropologico. Ai ragazzi che volantinano la domenica o che fanno politica nel centrodestra - dice - bisognerebbe dare la medaglia. Quando viene un giovane e mi chiede di iscriversi ad An, io non so se di lui farò un isolato. Senza contare che sui giornali noi non abbiamo voce: ci dà spazio quandè possibile solo il Giornale dellUmbria».
Dalle parti dei Ds hanno altri patemi. Prima di tutto, sta per finire la manna.
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