Beni artistici: cresce il peso dell’Italia

Il mercato dell’arte in Italia è un comparto che oggi si attesta su un giro d’affari intorno ai 2,7 miliardi di euro, pari al 2,6% del mercato mondiale; l’Italia nel triennio 2005/2008 è arrivata a pesare per il 3% sui flussi internazionali di beni artistici, rispetto all’1% circa dei tre anni precedenti. Sono dati che si ricavano dal rapporto semestrale del Laboratorio sul commercio dei beni artistici elaborato da Nomisma, di cui è direttore Stefano Stanzani. Quest’anno la presentazione dello studio semestrale ha avuto come sede l’università Iulm di Milano. Si tratta di segnali che confermano come il bene artistico sia sempre più considerato un investimento; in questo senso l’accresciuta professionalizzazione dell’art advisory al servizio del private equity è stata, negli anni scorsi, una delle svolte determinanti del mercato.
Proprio tra le operazioni di investimento «istituzionale» va segnalata l’acquisizione, da parte dell’Ente Cassa di risparmio di Firenze, di una raccolta di importanti dipinti antichi per un valore complessivo di 7,5 milioni di euro; si tratta di due dipinti di Giotto, ora esposti nella mostra a San Piero Assieve, uno di Gherardo Starnina, uno di Jacopo del Casentino, uno di Barnaba da Modena, uno di Guido da Siena e due di un maestro fiorentino del Trecento. È la maggiore transazione fatta in Italia nel 2007, che finalmente porta l’Italia a un livello di maturità pari a quello dei mercati più avanzati sia per la capacità degli operatori coinvolti che per la scelta fatta dagli acquirenti. Tale evento va di pari passo con la dinamica evolutiva dei fondi di investimento in beni artistici il cui debutto è stato solo rallentato dalla crisi abbattutasi sugli scenari globali.
«Per fare operazioni importanti - osserva Giancarlo Graziani, consigliere delegato di Artservice – ci deve essere una totale trasparenza e in alcuni casi, come previsto dalla legge, si deve lavorare di concerto con le istituzioni perché una transazione su di un bene artistico non ha solo una valenza economica ma anche una fortissima componente culturale».


Le banche stanno seguendo il mercato dell’arte con sempre più attenzione; il 28 giugno il responsabile marketing di BancaEtruria, Lucio Misuri, presenterà ad Arezzo una proposta messa a punto dal gruppo bancario, nel corso del convegno per il quarantennale della Fiera antiquaria, presieduto da Antonio Paolucci, il cui tema è proprio il futuro del mercato dell’arte.

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