Benitez a San Siro cerca un posto: «Ancelotti che fa?»

da Milano

L’Inter nel mirino, un gol per chiudere subito la partita e un occhio al domani, magari in proiezione dopo-Ancelotti. Rafael Benitez, da 4 stagioni tecnico dei Reds, è troppo intelligente e furbo per pensare solo all’oggi. Anche perché la partita di questa sera, col vantaggio di due gol, sembra già segnata e proprio per questo l’allenatore spagnolo non ha predisposto tattiche particolari. «L’Inter ha grandi giocatori in tutti i reparti», afferma. «Ci aggrediranno ma noi non penseremo solo a difenderci, anche perché non fa parte della nostra mentalità. Ci interessa solo fare un gol e giocheremo come se fossimo sullo 0-0». Ma con elementi come Gerrard e Fernando Torres c’è da dormire tra due guanciali.
Benitez sorride e poi esalta i suoi gemelli del gol: «Gerrard è un giocatore fantastico, importante per noi, sa fare tutto, anche i gol. Quanto a Torres, è giovane, ha voglia di imparare, sta giocando bene e ha il gol nel sangue. Comunque se lui segna tanto è anche merito della squadra che gioca bene e lo mette in condizione di far male agli avversari». Mancherà però Xabi Alonso: ieri è diventato papà e non farà in tempo ad esserci per stasera. Su quanto avviene in Italia, Benitez è bene informato: il Centenario nerazzurro, il Milan che va così così, la Juventus che vuole tornare grande. E visto che da tempo si parla di un suo addio alla panchina dei Reds, con il Belpaese come destinazione, è proprio lui, mentre si dirige negli spogliatoi a chiedere notizie: «Ma Ancelotti resterà ancora un anno al Milan? Certo, mi piacerebbe venire ad allenare in Italia, è il sogno di tutti gli allenatori. Le uniche tre squadre che mi interessano sono Milan, Juventus e Inter (e le indica con le tre dita della mano destra, ndr).

Moratti? Non l’ho mai sentito, ma so che è un grande presidente e se mi chiamasse gli risponderei volentieri». Ma è il voler sapere la situazione di Ancelotti che insospettisce e, alla domanda se allora è stato il Milan a farsi sentire in un passato più o meno recente, Benitez sorride e allarga le braccia.

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