Benservito a Malesani. Per un sorriso di troppo

Benservito a Malesani. Per un sorriso di troppo

Via anche Alberto Malesani che a Napoli si è preso un cappotto di stagione, arriva Marino che il 3 aprile di quest’anno è stato esonerato dal Parma. Ma non è vero che il calcio è piegato su se stesso e non cambia mai, anzi è in continua evoluzione, esplora sempre nuovi territori, detta usi e mode. L’allenatore per esempio paga sempre per tutti ma non è più come una volta che veniva cacciato perché perdeva. Roba vecchia. Le motivazioni adesso hanno una valenza di spessore, per esempio Devis Mangia è tornato nell’anonimato perché ha mangiato il panettone fuori orario e Zamparini a queste cose ci tiene e gli è dispiaciuto, sinceramente, e lo ha anche detto: «Per Mangia mi dispiace». E Malesani ha ribadito il trend: via per un sorriso. Quando a fine gara gli è stato chiesto un commento, lui ha allargato le braccia e ha detto che questo era il Genoa che aveva in mano: «Vivo la situazione con grande serenità, non so come potremmo fare più di quanto facciamo», accompagnando il commento con un sorriso. Che non era di compita prostrazione, almeno così è stato interpretato da Preziosi: «Si poteva anche perdere 8 o 9 a zero - ha dichiarato il patron del Genoa -, ma c'è molta amarezza quando una squadra viene umiliata sul campo e gli avversari sul 6-1 ballano». A Genova ora dicono che non ne potevano più, la piazza voleva l’esonero da tempo e Preziosi glielo ha dato. Poi però se prendi un genoano e gli chiedi spiegazione, risponde che Malesani ha ragione, più punti di questi il Genoa non poteva farli. Ma Malesani li ha fatti perché ha un fondoschiena importante, ha vinto partite che meritava di pareggiare e pareggiato quelle che meritava di perdere. È un allenatore fortunato.

Gasperini, che da queste parti conoscono bene, è tornato a casa perché era sfortunato, lo ha detto Moratti. Ci sta tutto, ma Malesani lo ricordi, poteva anche prenderne nove, ma non col sorriso, il calcio è una cosa seria.

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